Pochi, pochissimi giorni ancora, e poi Gianni Speranza rientrerà nell’archivio storico dei sindaci di Lamezia Terme. Dieci lunghi anni quelli in cui ha indossato la fascia tricolore, due mandati vissuti sempre sul filo del rasoio, con una maggioranza risicata in consiglio comunale e con diverse serpi in seno. E ieri, prima di ritornare alla sua attività di professore di Storia e Filosofia, Speranza ha voluto sintetizzare in numeri gli anni del suo governo. A partire dalle circa 307 imprese che hanno avuto agevolazioni fiscali per 9 milioni e 700 mila euro per la zona franca urbana, passando per i 60 milioni di euro di opere pubbliche, metà dei quali attinti da fondi comunitari. E poi ancora, il passaggio dal 25 al 5 per cento nel calcolo della percentuale di popolazione non servita da alcun sistema fognario. Senza tralasciare la tanto sofferta, e ancora discussa, approvazione del piano strutturale comunale, mentre il piano spiaggia attende il vaglio del consiglio provinciale. «E’ stato rifatto un piano di equilibrio per poter affrontare nei prossimi dieci anni, debiti imprevisti per almeno 20 milioni di euro – ha spiegato il quasi ex sindaco– dove la capacità di indebitamento reale è di circa 35 milioni». A chiudere la spada di Damocle del caso Icom: Mi auguro che a pagare sia chi ha sbagliato – conclude Speranza - e che l’Icom possa giungere ad un accordo con la nuova amministrazione».