“Credo che ci siano gli elementi per uno scioglimento e sono tutti interni alla campagna elettorale del 2015. Non si tratta degli atti amministrativi, nessuno mette in discussione la correttezza del sindaco Paolo Mascaro che questo punto sta più volte sottolineando”.

 


Claudio Cavaliere, sociologo ed autore di due libri relativi allo scioglimento di comuni per infiltrazioni mafiose, l’ultimo dei quali è ‘La democrazia mafiosa’ , è considerato uno dei pochi esperti in questo campo.Lametino, vive in prima persona quello che potrebbe essere il terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Lamezia Terme. La relazione della commissione d’accesso agli atti con il parere del Prefetto favorevole allo scioglimento è sulla scrivania del ministro dell’Interno da giorni e la città è in attesa.

 


“C’è stata una campagna elettorale falsata da parte di alcuni elementi che l’hanno condotta, ma è pur vero che la legge andrebbe modificata”, chiarisce il sociologo a laCNews24. Una norma che, secondo Cavaliere, conterrebbe “molte ipocrisie”.

 

 

“Si parla di una legge che dovrebbe avere natura preventiva ma, qualora dovesse essere sciolto il Comune di Lamezia sarebbero passati già quasi tre anni dall’insediamento dell’amministrazione incriminata. Non ci vedo nulla di preventivo. D’altronde – aggiunge – vanno bilanciati due diritti fondamentali. Da un lato quello ad essere rappresentati da persone al di sopra di ogni sospetto e quello di chi si candida all’elettorato attivo e passivo”.

 


Fa specie, sottolinea ancora, l’atteggiamento di chi ancora vede gli scioglimenti come un “attacco alla democrazia”. “Queste esternazioni – conclude – mi fanno capire che c’è ancora molto da capire su questo argomento”.
Tiziana Bagnato