«Faccio un passo indietro per non consentire che venga distrutto e dilaniato un patrimonio che è la mia storia politica». Lo scrive Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, in una lettera aperta inviata al segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, dopo la decisione di ritirare la propria candidatura in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio prossimo, sostenendo invece l’imprenditore Pippo Callipo. Scenario che LaC News24 aveva anticipato, attirandosi addosso l’ira dei fedelissimi.
Un braccio di ferro durato mesi e concluso con il passo indietro di Oliverio, che dunque alla fine rinuncia a ricandidarsi, nonostante avesse lanciato la sua campagna elettorale da oltre un anno.

 

Nella lunga missiva, Oliverio cita la parabola della Bibbia con la quale due donne reclamano entrambe la maternità di un bimbo e Re Salomone, dopo aver chiesto chi fosse la vera madre e aver ricevuto l’ovvia risposta da entrambe, propone di dividere il bimbo in due: «Pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo – ha spiegato Oliverio - non faccio dividere il bambino a metà. Di altri sono e saranno le responsabilità. La Storia si incaricherà di fare giustizia di tutto, presto o tardi».

 

«Continuerò ad andare in giro per la Calabria, nei centri piccoli e grandi, nelle scuole e nelle università, nei luoghi della sofferenza e della speranza – ha proseguito il governatore uscente - per mostrare il lavoro che abbiamo avviato in questi 5 anni in condizioni difficilissime e soprattutto per dimostrare che un’altra Calabria è possibile, che si può cambiare il corso delle cose con l’azione continua e costante del buon governo».

 

Il presidente non ha risparmiato critiche al segretario del suo partito, sostenendo «che è stato un errore politico grave e serio non aver voluto ricercare una soluzione che potesse rappresentare al meglio il fronte democratico nell’imminente campagna elettorale per le regionali». Nei giorni scorsi, dopo che il Pd aveva già espresso il suo appoggio ufficiale all’imprenditore vibonese del tonno, Pippo Callipo appunto, Oliverio si era detto pronto a fare un passo indietro a patto che si puntasse su un candidato terzo («Una soluzione di autentico rinnovamento, come fino all’ultimo ho sollecitato», ha rimarcato oggi). Proposta, però, che non ha mai avuto sponda in Zingaretti.

 

«Altrettanto grave e miope – continua il governatore uscente nella sua lettera - è stata la gestione burocratica e irrispettosa dell’intera vicenda e l’ostinazione ad impedire, in questi mesi, una soluzione partecipata ed aperta alle forze del centrosinistra, ai movimenti civici, agli iscritti e agli elettori democratici calabresi. Gli stessi che in tutte le occasioni, come le elezioni primarie che ci hanno visto in modo disinteressato a tuo attivo sostegno, hanno dimostrato generosità e voglia di decidere nell’interesse generale. Ad una grande forza democratica come il Pd – ha concluso Oliverio - non giovano egoismi correntizi e meschini veti “non detti”, ma una visione alta, in Calabria come per il resto del Paese. La mia, la nostra storia non finisce qui».