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Al via i lavori della Commissione “Riforme” del Consiglio regionale. L’organismo è stato creato ad hoc nella legislatura in corso per mettere mano allo Statuto regionale e svecchiarlo in linea anche alle riforme costituzionali che sono all’orizzonte.
La presidenza della Commissione, in ossequio all’accordo che allora pareva blindato tra Pd ed Ncd, è andata a Sinibaldo Esposito, consigliere regionale degli alfaniani che ieri ha illustrato la sua road map. “L’esigenza di istituire un’apposita Commissione consiliare permanente – ha detto Esposito – è nata dall’attuale contesto di riforme che caratterizza il panorama nazionale al fine di armonizzare la legislazione regionale con quella nazionale, elaborando proposte di revisione organica dello Statuto e del Regolamento interno, nonché di ogni altra disciplina inerente il processo di riordino della macchina amministrativa regionale. L’obiettivo massimo è ridisegnare l’architettura istituzionale, renderla più snella e più vicina al cittadino”.
Sinibaldo Esposito, inoltre, ha esposto ai membri della Commissione alcune linee di programma ai fini del raggiungimento degli obiettivi istituzionali da perseguire:
“Credo sia opportuno – ha detto - avviare alcuni confronti tematici con esperti e studiosi di Diritto costituzionale per una verifica circa gli effetti della Riforma costituzionale varata dal Parlamento sul sistema delle Regioni. Ed ancora: recuperare la Consulta Statutaria quale organo terzo per prevenire contenziosi e conflitti istituzionali alla luce della legislazione concorrente e sul regionalismo differenziato. In questa cornice – ha sottolineato – occorre rafforzare quelle iniziative di monitoraggio circa l’efficace attuazione delle leggi regionali, inapplicate, che hanno comportato impegni di spesa e, quindi, gravame sul Bilancio della Regione. Non di minore importanza, una più efficace attenzione sulle iniziative legislative, di concerto con la prima Commissione consiliare, inerenti l’attuazione della Città Metropolitana”.
Il presidente si è poi soffermato sulla necessità di ampie convergenze per realizzare le riforme e ha analizzato l’attuale fase politica, anche in relazione a quanto sta avvenendo con le elezioni amministrative di Cosenza e Crotone.
“A Cosenza e Crotone sono state fatte valutazioni di carattere esclusivamente territoriale – ha detto Esposito – che non dovranno nuocere allo spirito collaborativo in Consiglio regionale. In particolare a Cosenza è stato il Pd a voler escludere il Nuovo centrodestra che adesso spera di poter presentare la propria lista a sostegno di Paolini dopo il ricorso al Tar. A Palazzo Campanella credo il clima rimarrà immutato, anche in relazione a quanto avviene a Roma, e il Nuovo Centrodestra continuerà a determinarsi atto per atto, non essendo organico alla maggioranza”.
Le riforme istituzionali, insomma, potrebbero essere il nuovo terreno su cui misurare lo stato dei rapporti tra Pd ed Ncd che dopo la rottura cosentina sono arrivati al minimo storico in Calabria che pure, fino a poco tempo fa, era invece il laboratorio privilegiato per il costituendo Partito della Nazione.
Riccardo Tripepi