VIDEO | L'assessore al Comune di Cosenza dopo la sentenza di primo grado: «Il 99% delle persone mi aveva già condannato, non lo dimenticherò». E sulla Città unica dice: «Hanno perso tutti, anche chi ha esultato per il No»
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«La mia testa si trovava in una ghigliottina. C’era gente che non aspettava altro che la condanna così da decretare la mia morte politica». Francesco De Cicco è provato dalla sentenza di Reset che lo ha visto assolto con formula piena. L’assessore del Comune di Cosenza si definisce «un folle ad aver scelto il rito abbreviato» e ringrazia i suoi legali Cristian Bilotta e Francesco Gambardella per aver lavorato alacremente. «Ma non dimentico - dice - chi mi ha giudicato, processato e condannato prima del 19 dicembre. Il 99% delle persone aveva già emesso un verdetto, mentre la storia ha raccontato che non meritavo di essere arrestato in quel modo»
«Quanto ho passato - prosegue - non lo auguro a nessuno, si entra in un vortice dove ti senti annullato e capisci veramente chi ti vuole bene e chi no». Ospite della redazione di Cosenza Channel (il cui video integrale è in apertura di articolo) ha parlato del processo e della sua attività politica «frenata a causa di un macigno cadutomi in testa». De Cicco ammette che la vicenda lo abbia segnato e ritiene che in politica da ora in poi sarà più cinico.
«Franz Caruso ha dimostrato garantismo nei miei confronti come uomo e come membro della giunta. Di questo gli do atto pubblicamente - precisa -. Il futuro? Io sono un uomo del fare e rilancerò il mio movimento. Da Cosenza abbiamo per adesso lanciato un messaggio a metà. C’è tanto da fare, ma il Comune è in dissesto ed è sottodimensionato. Abbiamo due anni e mezzo per completare i programmi e sono fiducioso, anche alla luce di un nuovo piano delle assunzioni».
Nei giorni scorsi ha denunciato l’inefficienza di Sorical e della Regione a margine dell’ennesima rottura che ha innescato un’altra interruzione idropotabile per l’area urbana di Cosenza. «Qui non è questione di destra o sinistra, ma di volontà: a Piano Lago c’è un partitore idrico che necessita da 10 anni di pochi investimenti per garantire un flusso ininterrotto alle aree che spesso restano con i rubinetti a secco. Volere è potere». Chiusura dedicata alla città unica: «Hanno sbagliato il metodo, sono sempre stato favorevole e l’idea compariva perfino nel mio programma. Ne esce sconfitta la politica. Anche i sostenitori del No hanno perso, non dovrebbero avere niente da esultare. Nessuno è andato a votare, si chiedano perché».