Ancora una volta al largo dei bastioni di Orione del Parlamento italiano si creano e si vedono che cose che noi umani non avremmo saputo immaginare. E non sono certo i leggendari “raggi b che balenavano nel buio vicino alle porte di Tannhäuser” del celebre Blade Runner. Sono più tristemente intergruppi parlamentari che prendono forma intorno ad opere inesistenti, coinvolgendo partiti e uomini che mai nessuno avrebbe potuto pensare di mettere insieme.

Intorno al progetto del Ponte sullo Stretto nasce nel bel mezzo della maionese impazzita di partiti politici che sostiene il governo Draghi un intergruppo formato addirittura da Italia Viva di Matteo Renzi, la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi.

Un modo probabilmente per fare da contraltare all’altro intergruppo formato da Pd e M5s ma che si coalizza intorno ad un’opera strategica come spiegano i firmatari della nota congiunta. «Nello spirito unitario che contraddistingue il Governo Draghi come Italia Viva, Forza Italia e Lega abbiamo deciso di condividere questa attività per dare un sostegno concreto alla ripresa dell'economia in un periodo in cui le idee devono riacquistare valore al di là di ideologie per il buon governo dell'Italia, ripartendo proprio dal cuore del Mediterraneo che, ancora una volta, si rivela fucina di innovazione e ispiratore del progresso».

Come se non bastasse mettere insieme partiti e uomini alla rinfusa si definisce come innovativa l’idea di costruire un’opera che ritorna come un fiume carsico in superficie da oltre 20 anni e che è servito fin qui soltanto a sperperare infinite risorse pubbliche in attività di progettazione.

E poi, per quel che riguarda la Calabria che come sempre nelle operazioni al limite dell’umano è sempre presente, scorrendo il nome dei firmatari si rimane incerti tra il sorriso e il pianto.

Per Italia Viva ci sono i senatore Silvia Vono (ex M5s) e Ernesto Magorno (ex segretario regionale del Pd). Per Forza Italia Fulvia Caligiuri, Roberto Occhiuto, Marco Siclari e Francesco Cannizzaro, mentre per la Lega spunta il redivivo Domenico Furgiuele.

Chissà cosa ne penseranno Giorgia Meloni e Wanda Ferro insieme ai loro Fratelli d’Italia, considerando che la pasionaria era già sbottata contro Salvini e richiesto un’immediata convocazione del tavolo del centrodestra per fare il punto sulle regionali dopo la sviolinata del Capitano a Spirlì. E chissà cosa ne pensa il Pd calabrese che potrebbe vedere le truppe di Italia Viva in bilico in vista della formazione della nuova coalizione a sostegno di Nicola Irto.

Seppure il Ponte non dovesse farsi, insomma, lo spettacolo sarà comunque assicurato.