La nomina di Andrea Gentile, figlio del senatore Tonino, come rappresentante del Dicastero nel consiglio d’amministrazione del prestigioso Istituto nazionale tumori, è solo l’ultima della serie.



Anche se ha fatto parecchio discutere e lo farà ancora per qualche tempo. Sia perché Andrea Gentile è lo stesso che finì nell’indagine sull’Asp di Cosenza (conclusa senza conseguenze per lui, ma che portò all’esplosione dell’Oragate e alla chiusura del quotidiano Calabria Ora), sia perché i grillini sono già sul piede di guerra e hanno annunciato interrogazioni parlamentari sul caso.



Sempre sul tavolo del ministro, però, si trova anche la questione relativa alla ridiscussione delle condizioni fissate dall’interno del piano di rientro dal debito nella sanità che il governatore vorrebbe rivisitare per garantire maggiore possibilità di manovra alla Regione. E sul quale il ministro potrebbe fare molto. Così come la sua mediazione sarà fondamentale per tentare di riportare alla normalità la gestione della sanità calabrese dopo l’esplodere di uno scontro che non pare rimarginabile tra il presidente della giunta e il commissario per il piano di rientro dal debito Massimo Scura. Dopo l’emanazione dei decreti di riordino della rete ospedaliera da parte dell’Ufficio commissariale in Calabria è partita una vera e propria rivolta che non è stata soltanto politica, tanto che alla stessa hanno preso parte le associazioni dei medici ed è culminata con le dimissioni di un gruppo di primari di Vibo. A rendere la discussione ministeriale più interessante c’è poi la circostanza che il vice commissario Urbani appartiene direttamente al Nuovo Centrodestra, lo stesso partito del ministro.



Infine, a rendere ancora più indissolubile l’abbraccio tra il partito di Alfano e il Pd di Oliverio ci sono da considerare anche le prossime elezioni cosentine, ormai alle porte. Il candidato del centrosinistra Lucio Presta, benedetto negli scorsi giorni dal premier in persona e dal suo uomo ombra Luca Lotti, pare ormai aver convinto tutti, o quasi. Anche e soprattutto nel centrodestra dove ha spopolato portando con sé i Mancini, i Morrone e anche Gianpaolo Chiappetta, tutti in orbita Denis Verdini. Ad avere ancora dubbi, paradossalmente, sono proprio i fratelli Gentile che prima di chiudere l’alleanza con il manager dei vip sembra vogliano ottenere il massimo risultato possibile e la nomina di Andrea Gentile dice che sono sulla strada buona.  Certo, l’obiettivo grosso di un ingresso in giunta  pare difficile al momento, ma uno scranno da vice sindaco per Katia, la figlia di Pino, attuale vicepresidente di minoranza del Consiglio regionale, pare assai alla portata di mano. E poi si sa, i figli so’ pezzi ‘e core…

Riccardo Tripepi