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“Succede di tutto nella politica regionale, anche che l'assessore Ciconte del Pd attacchi ferocemente il presidente della provincia Bruno del Pd parlando di "un ippodromo allo stato in condizioni di abbandono": in attesa che qualcuno gli spieghi la differenza tra un parco ippico ed un ippodromo, intendo tranquillizzare Enzo Bruno perché le critiche giungono da chi, in decenni di attività politica, non ha mai prima d'ora amministrato e non sa quanto siano gravosi i problemi di gestione, specie quando le risorse vengono sempre meno”. Lo afferma Wanda Ferro in risposta alle dichiarazione del vicepresidente della giunta Vincenzo Ciconte.
“In effetti – aggiunge Ferro – l'attacco di Ciconte era diretto alla sottoscritta, semplicemente non era informato che da sei mesi ho lasciato la guida della Provincia, ed il suo intervento, deludente, vile ed ingiusto sul piano personale, non mi sfiora dal punto di vista politico perché la mia storia e la sua sono così differenti in politica ed in amministrazione da non poter accettare il confronto. Quando infatti si riferisce alle mie dichiarazioni in opposizione alla giunta regionale le definisce "ridicole", mentre per me è stata ridicola, nel suo percorso politico decennale tra Dc, "centrosinistradestra", centro, Pd, autonomia e diritti, progetto democratico, riformisti, renziani, la sua scelta di non fare mai opposizione ai vari Traversa, Chiaravalloti, Scopelliti..., pur avendo ricoperto ruoli di primo piano. Ricordo a Ciconte – prosegue l'esponente di Fi – di aver contestato io alcune scelte dell'ex governatore Scopelliti, e lui quando l'avrebbe fatto? Peraltro non prende tesoro dai miei suggerimenti costruttivi ed invece afferma di aver "sbloccato tutti i fondi che le Province attendevano da tempo": quindi anche quelli che servono per completare importanti opere che la vecchia giunta aveva reso disponibili ed oggi sono bloccati dal suo assessorato? Sono stati erogati alle Province i fondi per le funzioni trasferite come quelli riguardanti il conguaglio del personale? A Ciconte qualcuno dovrebbe spiegare che io non ho attaccato il suo, peraltro insignificante e deludente, esordio da assessore regionale, l'ho semplicemente invitato a mettere nel ruolo fantasia ed impegno, ed anche impeto culturale. Oggi risponde vantando la conoscenza delle regole, che non credo sia sufficiente per amministrare, altrimenti si potrebbero sostituire sindaci, presidenti, assessori e consiglieri con una serie di personal computer. Ci vuole spessore e peso specifico. Del resto quando Ciconte parla di me usa la parola "costruire" e mi inorgoglisce, perché appartengo a quella area politica che si è impegnata nella costruzione, che ha realizzato e completato il parco, le scuole, le strade, i centri sportivi, i musei, che ha promosso tante importanti attività nella cultura, nello spettacolo e nel sociale che hanno portato Catanzaro e la sua provincia alla ribalta nazionale”.
“Non discuto sulle regole della democrazia – aggiunge ancora Ferro – che consentono a chi in decenni di attività politica non ha mai posto una pietra, e neanche un sassolino, di raccogliere migliaia di consensi e forse Ciconte non mi ha mai perdonato di averlo avvicinato, in campagna elettorale, al prof. dott. Guido Tersilli: ma in politica servirebbe anche una dote di autoironia. Ciconte mi accusa di ricercare in tutti i modi "uno spazio politico", allora prenda esempio proprio da me, cammini tra la gente, nel suo impegno nella sanità si rivolga un po' di più ai malati, nel nuovo ruolo di assessore provi a comprendere le reali esigenze della gente, si interessi ai finanziamenti che sta per tagliare e con uno scatto d'orgoglio li difenda per difendere il territorio. Oggi Ciconte – conclude la vicecoordinatrice di Fi – è chiamato ad amministrare ed anche se dalle premesse sembra destinato a diventare il peggior assessore regionale della storia accetti comunque le critiche costruttive e si impegni nel ruolo, piuttosto che rispondere in maniera sgarbata. Pensi al fatto che il futuro gli riserverà sempre nuove occasioni, che a governare sia il centrosinistra o il centrodestra, occasioni che ha sempre saputo cogliere sul piano personale e politico, rivestendo comunque il ruolo importante di presidente dell'Ordine dei medici; ci sarà sempre una fabbrica di consensi nel circuito della sanità per una riconferma, oppure una corrente di partito alla quale aggrapparsi per raggiungere il Parlamento. Il vero dramma è che la Calabria, con politici di questo livello, non vedrà mai la luce in fondo al tunnel”.