Il documento venne approvato nello scorso mese di aprile. Dodici i punti nel mirino dei magistrati contabili
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Sono dodici le criticità che la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha riscontrato nell'analisi del bilancio di previsione per gli anni 2020-2022 della Regione Calabria, bilancio approvato nello scorso mese di aprile. A evidenziare le criticità la deliberazione numero 199 adottata dalla Camera di consiglio della sezione di controllo della magistratura contabile.
Nel dettaglio, la Corte dei Conti evidenzia «il ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione (esercizio provvisorio) e quindi il ritardo nell’approvazione del Defr e della legge di stabilità» da parte della Regione Calabria, «la mancata adozione del 'piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio' da parte di alcuni degli enti ed organismi strumentali, la non attuazione del Piano annuale delle assunzioni 2020 da parte del Consiglio regionale, la carenza negli accertamenti e riscossioni rispetto alle previsioni relative all’attività di ricerca e repressione delle violazioni tributarie», e ancora - si legge nella delibera dei giudici contabili - «la mancata chiarezza sugli obiettivi derivanti dalle misure di razionalizzazione/revisione delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute» e «la mancata chiarezza sulle criticità evidenziate nelle previsioni di entrata in riferimento alla riscossione dei crediti nei confronti dei Comuni relativamente alla fornitura del servizio idrico e nella gestione dei rifiuti solidi urbani».
La Corte dei Conti, inoltre, registra «criticità sulla coerenza tra il bilancio preventivo economico annuale, redatto dai singoli enti del servizio sanitario, e la programmazione sanitaria ed economico-finanziaria della Regione e quindi il bilancio di previsione della Regione stessa; la non adozione del bilancio consolidato del Servizio sanitario regionale, la mancanza di chiarezza sulla integrazione dei contratti dei direttori generali e dei direttori amministrativi degli enti del servizio sanitario, la non sottoscrizione di una parte dei contratti che definiscono i volumi delle prestazioni erogabili dagli operatori privati accreditati, la mancanza di chiarezza sulla ricognizione dei debiti verso i fornitori degli enti del servizio sanitario regionale e della gestione sanitaria diretta, scaduti al 31 dicembre 2019».
La delibera dei giudici contabili si conclude con l'invito, rivolto al presidente della Giunta e al presidente del Consiglio regionale della Calabria (ruolo ad oggi scoperto dopo le dimissioni di Domenico Tallini), a provvedere, per la parte di relativa competenza, all'adozione delle «misure conseguenziali».