Più che “unire” sta dividendo. L’ipotesi progettuale della bretella o lunetta di Sibari a valere sul Pnrr, una sorta di grande curvone ferroviario lungo un chilometro che dovrebbe collegare la linea jonica Reggio Calabria - Metaponto con la direttrice Sibari - Castiglione Cosentino - Paola bypassando la stazione cassanese, sta alimentando divisioni sul territorio.

L’opera, ancora nella fase del progetto di fattibilità tecnico-economica ed alla conferenza dei servizi, secondo lo studio di fattibilità di Rfi consentirebbe un risparmio sui tempi di percorrenza dei treni tra i 10 ed i 25 minuti, a seconda della tipologia dei convogli.

A voler utilizzare un modello attuale, se uno studente universitario, ad oggi, percorre la tratta Corigliano Rossano - Castiglione Cosentino/Unical in un tempo compreso tra 1h e 48 minuti e le due ore, andrebbe a risparmiare – secondo i dati in possesso di Rfi – poco più di 22 minuti, trasformando così un Calvario con due cambi in un viaggio di appena un’ora. E così tutti i treni regionali provenienti da sud e diretti sulla dorsale tirrenica e quelli a lunga percorrenza, come le Frecce – elettrificazione permettendo – potrebbero raggiungere molto più agevolmente le stazioni di Corigliano Rossano e Crotone.

Sostanzialmente sui benefici dell’opera – come spiegato anche dall’associazione Ferrovie in Calabria – non sembrano esserci dubbi di sorta.
Nei giorni scorsi, però, la politica ha iniziato a divergere. A capo del fronte del “no” alla bretella di Sibari c’è il sindaco di Cassano, Giovanni Papasso, secondo cui l’opera in sé non solo non sarebbe così conveniente, ma taglierebbe fuori il territorio di Cassano e l’area del Pollino. Ed in questo senso, si è espresso il suo consiglio comunale che si è schierato contro la costruzione della bretella di Sibari. Il “no” certamente di carattere politico, ma suffragato anche da quello degli uffici tecnici del Comune di Cassano recapitati alla conferenza dei servizi, è giunto all’unanimità, quindi anche col sostegno delle opposizioni, ovvero Forza Italia, il partito dell’assessore regionale Gianluca Gallo, anche lui contrario all’infrastruttura.

Papasso: «I progetti vanno concordati»

Da quanto emerso dal consiglio comunale di Cassano, l’esigenza di velocizzare la percorrenza della linea, di base trova tutti d’accordo. Il problema resta la condivisione. Papasso aveva già lamentato di non essere mai stato interpellato da Rfi e Regione sul progetto, mentre nell’assise ha ribadito che «ci siamo ritrovati questo progetto sulle nostre teste senza possibilità di negoziazione». Nel far presente che l’esclusione della stazione di Sibari penalizzerebbe il flusso turistico di una delle località calabresi con maggiore ricettività, il sindaco di Cassano ha sottolineato anche che la lunetta sarebbe «sfavorevole da un punto di vista socio-culturale e impattante per gli ambiti ambientale, paesaggistico e urbanistico di tutta l’area».
Oltre ai danni si consumerebbe, secondo il sindaco, anche la beffa «perché i cittadini di Cassano Sibari, non avranno più accesso all’alta velocità. Una discriminante che isolerebbe l’Alto Ionio ed il Pollino che oggi gravitano proprio sulla stazione sibarita per i collegamenti veloci».

«Non vogliamo apparire retrogradi e non siamo ostili alla revisione di un sistema trasportistico nella Sibaritide – ha concluso Papasso – ma i progetti vanno concordati. I territori, i loro amministratori locali e, soprattutto, i cittadini non possono essere sbeffeggiati ma devono essere ascoltati e considerati così come non si possono consentire territori privilegiati e altri svantaggiati».

Sempre nei giorni scorsi, il primo cittadino ionico aveva lasciato intender che in fase di nuova interlocuzione tra le parti, e col comune di Cassano questa volta seduto al tavolo con Rfi e Regione, si potrebbe (ri)aprire il dialogo, immaginando la riqualificazione della stazione di Cassano Doria, dismessa ormai da decenni e situata sulla direttrice Sibari - Cosenza, così da consentire ai passeggeri del territorio l’accesso a tutti i convogli che transiterebbero dalla lunetta, compresa l’alta velocità. Una soluzione “diplomatica” che probabilmente metterebbe tutti d’accordo.