Il gruppo del Pd in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta sull’emergenza sanitaria che si registra nella Provincia di Reggio Calabria e nel popoloso territorio della Piana di Gioia Tauro in particolare.

Nell’interrogazione si legge come: «a distanza di 14 anni dall’inizio dell’iter, il R.U.P. per la Regione Calabria, riscontrando una nota trasmessa dall’Associazione ProSalus di Palmi, in data 12 gennaio 2022 ha rappresentato che la consegna dei lavori non potrà avvenire senza che siano definite le vicende inerenti le problematiche su terre e rocce da scavo, lo spostamento degli elettrodotti, gli adeguamenti prescritti in sede di Conferenza dei Servizi, l’approvazione del Progetto Definitivo e, successivamente, del Progetto Esecutivo».

Pre gli esponenti Pd, anche l’intera rete di assistenza territoriale nella fascia tirrenica reggina, nella Piana e nei territori pre-aspromontani, desta preoccupazione. Preoccupazione dovuta alla carenza di personale ed al deficit strumentale e strutturale, un esempio su tutti la chiusura del pronto soccorso di Gioia Tauro.

«Un quadro che adesso è ancora più fosco dopo la recente decisione – si legge in una nota dei Consiglieri Pd -, assunta con provvedimento del 10 luglio 2022, prot. n. 34841, dal Collegio di Direzione dell’ASP di Reggio Calabria con cui è stata disposta la chiusura dei Punti di Primo Intervento di Palmi, Scilla ed Oppido Mamertina, trasferendo temporaneamente il personale medico presso il Pronto Soccorso del nosocomio di Polistena».

I consiglieri del Pd chiedono, dunque, che il governo regionale faccia chiarezza sui provvedimenti da assumere per evitare che la situazione possa trasformarsi in una «catastrofe sanitaria».

«La penalizzazione della Provincia di Reggio Calabria e del territorio della Piana di Gioia Tauro sotto il profilo della tutela sanitaria – dichiarano i consiglieri dem – non può essere tollerata ulteriormente. Servono risposte precise e un cronoprogramma degli interventi per invertire la rotta a partire dalla gestione dei punti di primo soccorso. A tal proposito il gruppo del Pd si dichiara pienamente solidale con i sindaci del territorio in protesta proprio per segnalare che la situazione è arrivata vicinissima al punto di non ritorno».