Dopo il flop della convention di Viterbo nuove grane per gli azzurri. Da La7 a Ghisleri i sondaggisti sono concordi: Renzi supera Forza Italia che nelle prossime settimane scenderà sotto il 5%. Intanto Salvini in visita a Cosenza completa il quadro: per la Calabria serve un candidato nuovo. Un colpo da ko per il coordinamento regionale del partito
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Come inizio di settimana non c’è male per Forza Italia. Dopo il flop della convention di Viterbo, boicottata dallo stesso Silvio Berlusconi, e con il povero Antonio Tajani costretto a fare gli straordinari per evitare ulteriori figuracce tra cene e mancati inviti, nuove mazzate per gli azzurri che rischiano di sparire dal panorama politico.
Intanto i sondaggi. Da La7 alla Ghisleri un unico coro funebre: non solo cresce il distacco da Fdi di Giorgia Meloni, ma adesso anche Matteo Renzi con Italia Viva avrebbe superato Fi con il 5,4% dei consensi a fronte del 5,1 rimasto al Cavaliere. Ma secondo la Ghisleri il dato potrebbe ancora peggiorare nella prossima settimana con una proiezione al 4,6%.
Numeri da annientamento, insomma, che in Calabria hanno fatto il paio con lo schiaffone assestato da Matteo Salvini in visita a Cosenza. I Santelli boys avevano annunciato in pompa magna: Mario Occhiuto è il candidato governatore e sarà confermato sia dal tavolo nazionale che da Salvini a Cosenza.
La realtà si è rivelata molto diversa: il tavolo nazionale non si è neanche riunito, la discussione sul candidato per la Calabria è apertissima e Mario Occhiuto non ha neanche incontrato Salvini nella sua città.
Verrebbe da chiedere ai big di Forza Italia quali “autorevoli fonti” abbiano utilizzato per diffondere in Calabria questa investitura ufficiale di Occhiuto rilanciata praticamente ogni mese da un anno a questa parte. O ancora di più: ma chi è che ha candidato Mario Occhiuto? Considerando che anche dentro Forza Italia, la parte che non si riconosce nell’attuale coordinamento (quella vicino ai Gentile, ad Aiello, a Sergio Abramo), non ha mai riconosciuto questa posizione.
Lo stesso Antonio Tajani, intervistato da Il Giornale appena qualche giorno fa, aveva detto che la Calabria spettava alla Lega, prima di essere costretto a una smentita per il più classico dei “refusi freudiani”. Anche qui una domanda: ma un uomo di così grande esperienza politica come Tajani, con un eventuale accordo blindato su Mario Occhiuto addirittura ne avrebbe dimenticato nome e partito di provenienza?
Tralasciando polemiche e interpretazioni soggettive la nuda e cruda cronaca dei fatti è spietata. Uno: Mario Occhiuto è indicazione di una ristretta parte di Forza Italia che non ha mai considerato in alcun modo le istanze delle altre aree del partito. Due: mai dal coordinamento nazionale, o da Silvio Berlusconi, è arrivata un’investitura ufficiale. Anzi solitamente sul tavolo del Cavaliere arrivano almeno tre potenziali nomi di candidati prima della sua scelta. Tre: sia Giorgia Meloni che Matteo Salvini hanno sempre ammonito sul pericolo di fughe in avanti, sostenendo che anche i loro partiti avrebbero fatto le proposte per la candidatura a governatore. Quattro: Salvini in visita a Cosenza non solo non annuncia Occhiuto candidato, ma neanche conferma che la Calabria spetti a Forza Italia, così come da tempo si annuncia. «La Calabria spetta ai calabresi» ha detto Salvini che ha descritto il futuro candidato come «libero, svincolato dai partiti e libero da ogni tipo di problema». Con un riferimento anche ai problemi giudiziari del primo cittadino che, evidentemente, avranno un peso nelle valutazioni future.
Insomma, come ampiamente scritto e documentato da LaCnews24, nessuna decisione sul nome di Mario Occhiuto era ed è stata assunta, essendo il suo nome, al pari di quello di molti altri, semplicemente sotto la valutazione dei leader nazionali della coalizione.