VIDEO E FOTO | Strali contro il governatore sull'autonomia differenziata all’assemblea regionale del partito tenutasi nell’unico capoluogo di provincia al voto l’8 e il 9 giugno prossimi. Romeo? «Candidato autorevole»
Tutti gli articoli di Politica
Il Partito democratico calabrese si ritrova a Vibo Valentia per celebrare l’assemblea e la direzione regionale, ribandendo l’opposizione netta al disegno di legge dell’Autonomia differenziata firmata Calderoli, già votata dal Senato anche con il sostegno di numerosi esponenti meridionali di Palazzo Madama. In tutto 45, si ricorda a più riprese nel corso dei lavori cui ha presenziato lo stato maggiore del partito in Calabria: diversi componenti dell’assemblea e della direzione nazionale, i consiglieri regionali, i segretari di federazione. Non sono mancati sindaci ed amministratori locali, anche non tesserati, come il catanzarese Nicola Fiorita e il cosentino Franz Caruso e nemmeno i segretari regionali di Uil, Santo Biondo, e Cgil, Angelo Sposato.
A presiedere i lavori la presidente dell’assemblea regionale e vicesindaco di Catanzaro, Giusy Iemma. Da Roma è arrivato il capogruppo al Senato Francesco Boccia, già ministro degli Affari regionali e delle autonomie nel secondo governo Conte. Inevitabile, da parte di Boccia, l’attacco frontale al governo Meloni e anche ai parlamentari meridionali che hanno sostenuto e che andranno a sostenere il ddl Calderoli. «Noi - ha detto - siamo rimasti allibiti per la connivenza degli eletti al Sud del centrodestra. La denuncia che fa gran parte della Chiesa, monsignor Savino in testa, verso i 45 senatori del Centro-Sud che hanno votato questa legge, deve far riflettere tanti. Calderoli ha dato sponda alla follia leghista che noi abbiamo sempre contrastato. Il Pd ha fatto battaglia durissima in commissione e in aula al Senato, abbiamo tenuto per 9 mesi, ma ora, con il voto di chi è stato eletto qui, questo provvedimento è a Montecitorio. Ci batteremo ancora per fermarlo, ma se gli eletti del Sud obbediranno ai diktat della Lega, è evidente che ci sarà una sola strada: la raccolta delle firme per un referendum e una battaglia senza quartiere davanti al popolo».
Boccia non ha dubbi: «Tutto questo è frutto di uno scambio politico tra Lega e Fratelli d’Italia. Da un lato l’autonomia, che significa piegare definitivamente il Sud e le aree interne, dall’altro il premierato che significa indebolire il ruolo del presidente della Repubblica. È una follia, non si possono fare parti uguali tra diseguali – afferma citando don Lorenzo Milani -, la Repubblica è una e indivisibile».
Quindi l’affondo senza sconti al presidente di Regione. «Siamo molto arrabbiati con Occhiuto che si è schierato con Calderoli, Salvini e con i “celtici”. Lo dico perché sono passati due anni e mezzo ma la sanità in Calabria è messa peggio di come era; tutte le promesse di Occhiuto sono state violate; la mobilità passiva è aumentata. E siamo preoccupati perché svendere la Calabria a Salvini provocherà disastri che non si riuscirà a colmare».
A fargli eco è il senatore e segretario regionale Pd Nicola Irto. «Occhiuto sull’Autonomia continua la sua schizofrenia: oggi dice che è a favore prima diceva di essere contrario in assenza dei Lep. Qualcuno gli comunichi che è già passata al Senato e ora andrà alla Camera, e non prevede alcun finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni. Il suo partito e il suo schieramento - ha aggiunto Irto - hanno votato a favore della legge “Spacca-Italia” di Calderoli. Occhiuto non faccia l’indiano: il provvedimento ammazza il Mezzogiorno e la Calabria e lui non sta difendendo i calabresi ma, per ordine di scuderia, sta svendendo la Calabria. Su questo continueremo la nostra battaglia e chiameremo alla mobilitazione il popolo calabrese».
Non casuale la scelta di Vibo Valentia per la direzione e l’assemblea democratica. La città è l’unico capoluogo di provincia calabrese che andrà al voto per le comunali i prossimi 8 e 9 giugno. «Con Nicola Irto - ha ricordato ancora Boccia sul punto - abbiamo già lavorato gomito a gomito per Cosenza e per Catanzaro. Grazie al Pd abbiamo rimesso in piedi la situazione a Reggio Calabria e devo dire che vincere a Vibo, che parla una lingua diversa da quella di Occhiuto, significa costruire un’alternativa progressista moderna, meridionalista, con tutte le altre città. I sindaci di centrosinistra uniti possono costruire un’alternativa per una regione che non merita tutto ciò che sta subendo. Lavoreremo perché Vibo Valentia possa avere una Giunta vera di centrosinistra. Enzo Romeo (presidente provinciale del partito e candidato a sindaco in pectore presente in sala, ndr) per quanto mi riguarda è un autorevolissimo candidato. Poi come sempre deciderà il partito. Noi lavoreremo per avere un fronte molto ampio».