È partita la due giorni di conferenza programmatica del Pd calabrese. È partita da un posto non casuale ovvero Soveria Mannelli perché i dem danno grande attenzione nella loro elaborazione politica al problema delle aree interne. Allora il segretario regionale, il senatore Nicola Irto, ha scelto simbolicamente una delle più dinamiche aree interne calabresi, quella Soveria Mannelli che a dispetto della collocazione geografica esprime una serie di eccellenze, dal lanificio Leo alla Rubbettino.

Per l’occasione sono scesi in Calabria due big: il capogruppo del Senato Francesco Boccia e la capolista per la circoscrizione Sud alle Europee Lucia Annunziata. Per la verità sulla circostanza la giornalista ci gioca un po’ sù. Da buona napoletana fa notare come sia capolista di una lista che ancora non esiste. Si sa solo che lei sarà la numero uno, per il resto solo indiscrezioni. La giornalista quindi dice che se sarà in campagna elettorale ufficialmente ciò che più gli interessa è quella che ha definito la connessione del Sud col resto d’Europa. A suo giudizio, infatti, la vecchia storia di una Italia divisa in due, con una barriera immaginaria fra Nord e Sud non ha più ragione di essere. Questo per i grandi mutamenti mondiali dettati dalla guerra in Ucraina, in Medio Oriente e nel Mar Rosso. Sommovimenti che stanno cambiando l’ordine mondiale, con il Mediterraneo sempre di più al centro di grossi interessi. Allora per l’Annunziata la partita si gioca su scenari meno angusti che il Paese e in particolare in Europa, la sola che può dare risposte. L’Annunziata dà solo qualche flash. Visibilmente emozionata dice di non essere abituata ai comizi e aver voluto questo debutto elettorale proprio per ascoltare cosa ha da proporre il Pd ad una regione come la Calabria.

Irto snocciola dati e statistiche che sono più forti della propaganda di Occhiuto, dice. In base a questi indici sullo spopolamento, sul Pil regionale, sulla situazione della sanità e dei trasporti, il futuro della Calabria non lascia per niente tranquilli e ancora di più desta preoccupazione il disegno autonomista della Lega che spaccherebbe in due il Paese. Di fronte a questa situazione, dice Irto, una grande forza democratica come il Pd ha dovere di assumersi la responsabilità di elaborare un progetto di rottura che dia uno spiraglio ai calabresi visto che per il segretario al di là dei video di propaganda le riforme del centrodestra sono tutte ferme al palo. Ma il Pd non solo sente la responsabilità di elaborare un progetto, ma anche quella di portare avanti una battaglia politica che sfocerà nelle prossime elezioni regionali. L’obiettivo della conferenza programmatica allora è quello di ascoltare quanto hanno da dire esperti della società civile e dirigenti nazionali del partito su questioni cruciali come infrastrutture, scuola, trasporti, sanità per arricchire il documento programmatico che poi sarà spiegato nel dettaglio ai cittadini.

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Irto dice anche che il Pd calabrese è una grande comunità democratica che si autodetermina, senza colonnelli inviati qui a dire cosa si deve fare. Al suo fianco c’è Francesco Boccia che forse qualche responsabilità su come sono andate le cose alle ultime regionali in Calabria ce l’ha. Ma il capogruppo preferisce concentrarsi, nel suo intervento, sulle contraddizioni del centrodestra. «Il progetto della Calabria del futuro, di cui stiamo dibattendo oggi - ha detto - ha nella sanità pubblica, nella scuola pubblica, nell'assistenza, dai bambini agli anziani, e nel trasporto pubblico locale i punti fermi su cui investire e destinare la maggior parte delle risorse a disposizione; la destra, invece, gioca con l'autonomia sulla pelle del Mezzogiorno, tagliando sulla sanità, tagliando sulle case di comunità che noi avevamo previsto nel Pnrr, provando a privatizzare quanto più possibile. Oggi tanti italiani rinunciano a curarsi, altri sono costretti a lasciare la propria regione, qui in Calabria abbiamo 300 mln di mobilità passiva sanitaria. E il Governo cosa fa? Pensa all'autonomia differenziata che aumenterà ancora di più le diseguaglianze nel Paese. La battaglia per il rafforzamento della sanità, dei presidi sanitari nelle aree interne era uno degli obiettivi per cui nel 2020 ottenemmo il Pnrr, questo governo ha cambiato le carte in tavola ma il Pd continuerà a battersi perché resti una priorità».

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«Forse qualcuno nel centrodestra si sta svegliando dal torpore in cui erano colpevolmente caduti sull'autonomia differenziata. Era ora! - ha continuato - Per mesi, da quando abbiamo lanciato l'allarme sullo scellerato disegno Spacca-Italia di Calderoli, abbiamo sperato che i presidenti delle Regioni di destra del Mezzogiorno battessero un colpo e invece sono rimasti silenti, diventando conniventi con una riforma che, se sarà approvata così come vuole la Lega, distruggerà definitivamente il sud e le aree interne. Per mesi, a partire da Occhiuto qui in Calabria, che finalmente ieri ha dato un segnale ma come hanno chiesto i nostri consiglieri regionali deve essere conseguente, hanno ceduto alle pressioni della Lega, svendendo il futuro dei cittadini calabresi. Lo scambio in corso tra Lega e Fdi, tra autonomia differenziata e premierato, distruggerà le istituzioni e darà ai servizi della Calabria, del Sud e delle aree interne, un colpo mortale. Il Pd non mollerà di un centimetro e continueremo a batterci in Parlamento e nel Paese per impedirgli di distruggere il Paese e il Mezzogiorno».

La sfida del Pd al centrodestra di Occhiuto è partita. Le Europee sono solo un fastidioso intermezzo al punto che nessuno si agita per le candidature e i programmi anche se Irto giura che «ci sarà più di un nome calabrese, ci sono grandi consultazioni. Sono in contatto diretto con la segretaria Elly Schlein e sicuramente la Calabria darà un contributo alle elezioni europee».