Il gruppo consiliare dem incalza il presidente: «Invece di fare le pulci alla burocrazia, spieghi perché ha affidato la promozione turistica alla Film Commission»
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«L’invito a guardare alla luna e non al dito che la indica resta sempre una buona idea. Di fronte alla spericolata retromarcia operata dal Presidente Occhiuto sul decreto da 160 mila euro per l’acquisto di gadget, forse sarebbe il caso di riflettere non solo sulla destinazione di questa spesa, ma, ad esempio, anche sulle ragioni per le quali affidare alla Film Commission la promozione turistica».
Riprende vigore l’opposizione del Partito democratico dopo le recenti polemiche che hanno investito il Dipartimento Turismo. Il gruppo consiliare dem, guidato da Mimmo Bevacqua, vuole sfruttare il «cortocircuito burocratico» a cui si è affidato Roberto Occhiuto per spiegare la sua mossa. Ma non basta, perché per il Pd il capo della giunta «dovrebbe anche e soprattutto spiegarci cosa "ci azzecca" la scelta di uno stilista alla guida della Film Commission. Che competenza ed esperienza ha maturato – si domandano i dem - per mettere in campo politiche adeguate per far diventare la Calabria attrattiva per 12 mesi all'anno?».
Bevacqua, Ernesto Alecci, Franco Iacucci, Nicola Irto e Raffaele Mammoliti, insistono: «il Presidente Occhiuto, invece di fare le pulci alla burocrazia chiarisca all'opinione pubblica chi oggi guida le politiche sul turismo in Calabria perchè se lo stesso assessore delegato Fausto Orsomarso a dire di essere rimasto male per la revoca della determina di spesa, ritenendola legittima, è evidente che qualcosa non funziona. Considerando poi che l’impegno di spesa era previsto nella programmazione in precedenza approvata risulta evidente che si è venuto a creare un corto circuito. Le contraddizioni, insomma, sopite in questi mesi all’interno della giunta regionale iniziano a venire fuori e sono ormai all’ordine del giorno in ogni settore del governo regionale».
«Fra le tante, quotidiane, rivoluzioni annunciate (e mai attuate) dal Presidente Occhiuto – concludono i consiglieri del Pd - forse sarebbe il caso di inserire e realizzarne una davvero seria: smetterla di spargere fumi e raggi laser sui social, e provare a gestire la cosa pubblica con rigore e visione. I calabresi sono stanchi della politica degli annunci: si aspettano concretezza e risposte certe».