“Con Renzi – ha aggiunto il neo governatore – ci siamo già dati appuntamento per il 28 Novembre e cercheremo di terminare un nucleo di questioni prioritarie sulle quali bisognerà lavorare per rimettere in piedi questa regione. Spero – ha aggiunto – che per quella data sia avvenuta la proclamazione per assumere pienamente i poteri che mi sono stati conferiti dal vasto consenso riscontrato in questa bellissima giornata”. “Siamo consapevoli della responsabilità che si carica su di noi – ha detto poi -. La situazione economica e sociale della Calabria è grave. La nostra regione è in ginocchio. La disoccupazione ha raggiunto livelli preoccupanti. Il reddito pro capite della Calabria è all’ultimo posto, con uno scarto notevole finanche rispetto alla penultima della graduatoria. La povertà si è allargata nell’ultimo anno di oltre il 30%, come ci ha ricordato la Svimez”.


“A fronte di questa situazione grave – ha spiegato ancora Oliverio – l’Ente Regione non è stato in grado di utilizzare le risorse dell’Unione europea, che rischiano di essere restituite. Lo stato dei servizi, a partire dalla sanità e dalla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, è in una condizione di grave difficoltà. I rifiuti, in particolare, rappresentano un’emergenza strutturale che la precedente amministrazione ha spostato a dopo le elezioni, con un provvedimento adottato ad hoc”. “Per rimettere in piedi la Calabria – ha concluso – metteremo in atto la determinazione necessaria, con le riforme che la situazione richiede, a partire dall’utilizzazione delle risorse comunitarie per creare lavoro, sostenere le imprese e rilanciare l’economia. Ci metteremo subito al lavoro perché la Calabria non può attendere. E lo faremo a partire dall’incontro con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi il 28 novembre in occasione della sua già programmata visita in Calabria”.


”I problemi – ha concluso- non vanno disconosciuti, la lotta alla ’ndrangheta va fatta in ogni ganglio della vita pubblica, ovunque. La legalità va mostrata in ogni luogo. Noi – ha aggiunto – saremo inflessibili verso atteggiamenti di pigrizia, di furbizia, atteggiamenti tesi a procrastinare una pratica che deve essere spezzata perché la Calabria ha bisogno di voltare pagina, perché in questi anni c’è stata alla base di questa condizione una malattia che ha investito la sfera politica e questa malattia va bonificata, però la malattia della politica è alimentata anche da un domanda malata della società e soprattutto di questo cuscinetto di intermediazione che è la burocrazia”.