In assenza dei numeri, ci dobbiamo affidare alle parole. Ad oggi nessuno sa con esattezza quanti quattrini saranno stanziati per la Ss 106. L’impressione è che non saranno molti. D’altronde il ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, in conferenza stampa ha detto che la manovra è stata sì coraggiosa, ma al tempo stesso responsabile. Il ministro leghista ha voluto sottolineare come, nonostante anche dal suo partito venissero spinte a favore dello sforamento di bilancio, il Governo non ha inteso stressare il già precario rapporto debito pubblico/Pil.

La manovra, questo è uno dei pochi dati certi, ammonta complessivamente a 35 miliardi. Di questi ben 21 sono stati utilizzati per contrastare il caro energia per aziende e famiglie. Circa 1,5 come aiuti alle famiglie di cui 500 milioni contro il “caro carrello”. Se queste sono le cifre difficile quindi immaginare che si trovi un tesoretto, immediatamente spendibile, per la Ss 106. Non è un caso infatti che lo stesso presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, che dopo un doppio incontro con Matteo Salvini si era detto molto fiducioso, in queste ore sta frenando sul finanziamento, mettendo un po’ le mani avanti. Seguendo il dibattito sulla manovra di queste ore il perchè appare abbastanza chiaro.

«Le risorse della manovra netta saranno impiegate per il contrasto al caro energia nei primi mesi del 2023», si legge nella nota di aggiornamento del Def a firma dello stesso Giorgetti il quale aggiunge che «Nello scenario programmatico il tasso di crescita del Pil reale risulta pari allo 0,6 per cento nel 2023, per poi passare all’1,9 per cento nel 2024 e all’1,3 per cento nel 2025». Quanto basta per far dire alla vicepresidente dei senatori del M5s, Maria Grazia Castellone che il ministro «prevede che il Pil crescerà solo dello 0,6%, ergo riconosce che la manovra ha un impatto nullo sul sistema economico. E questo è dovuto al fatto che non ci sono investimenti».

Parole che stridono con quanto dichiarato dall’altro ministro leghista, Matteo Salvini. Il titolare del Dicastero delle Infrastrutture, in conferenza stampa, aveva detto che la Ss 106 «troverà un finanziamento miliardario nel corso degli anni in questa manovra di bilancio». Oggi pomeriggio poi la nota del Mit con la quale si annuncia un finanziamento pluriennale di 3 miliardi di euro per l'ammodernamento e la messa in sicurezza dell'arteria nel tratto ricadente nella Regione Calabria.

«Un risultato storico dopo anni di richieste inascoltate - è l’annuncio del Mit guidato da Matteo Salvini, vantando - risultati concreti che vanno nella direzione indicata nel programma elettorale».

Il punto è proprio quello di scindere la partita contabile da quella elettorale. È chiaro che la Lega a queste latitudini ha fatto della Ss 106 una sua bandiera. Quando Salvini ancora non faceva il ministro, d’altronde, presentò una interrogazione molto piccata. Il leader della Lega fu il primo firmatario di un quesito all’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli sulle condizioni della statale 106 jonica. Nell’atto ispettivo il senatore chiedeva al ministro «di indicare i tempi previsti per lo sblocco dell’approvazione del progetto esecutivo dei lavori della 2^ tratta dal km 18+863 della Statale 106 “Jonica”, tristemente nota come “strada della morte”. Si tratta di un’opera che la Calabria attende da 20 anni non più procrastinabile. In questa strada hanno perso la vita più di 700 persone. Ci auguriamo che il ministro De Micheli agisca in fretta prima che aumentino le vittime».

Ora però che il pallino è passato direttamente nelle sue mani Salvini non dà quelle risposte che chiedeva alla De Micheli. La storia del finanziamento pluriennale i calabresi la conoscono bene e sanno che il rischio è che i quattrini spalmati su più anni vengano slittati da un’annualità all'altra senza riuscire mai ad afferrarli concretamente. Sotto questo aspetto i documenti che circolano in questi giorni non ci danno alcuna garanzia. La bozza della legge di Bilancio ha ancora delle “X” al posto delle cifre. Toccherà al Mef inserire i numeri nelle caselle. Poi ci dovrà essere il dibattito in Parlamento dove si potranno apportare le modifiche ritenute necessarie. Solo successivamente potremo avere la legge Finanziaria e l’allegato infrastrutture al Def che dovrebbe chiarire tempi e risorse dell’investimento. La prima cosa da capire, ad esempio, sarà quando verrà stanziato il primo anno visto che si parla di finanziamento pluriennale: se pochi spicci significa che il Governo sta bluffando ancora una volta; se sarà qualcosa di più consistente allora forse ci siamo davvero.

Non che lo stanziamento delle risorse ci metta al riparo da sorprese. En passant ricordiamo che i fondi destinati al completamento del Terzo Megalotto SS 106 jonica sono stati stanziati circa vent'anni fa, tant’è che i relativi lavori risultano appaltati da tempo per l’intero importo. Lo stato dei lavori lo conosciamo tutti.

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