Sono bastate poco meno di due ore al Consiglio regionale per evadere l’ordine del giorno. Anche perché sono slittate nuovamente le nomine di competenza dell’Assemblea che continuano a non essere fatte da oltre un anno.

 

Archiviata senza problemi l’approvazione dei bilanci di Arcea e Arsac e il riaccertamento dei residui di Calabria Verde, l’Aula si è poi concentrata sull’emergenza relativa ai dipendenti della Fondazione Terina. L’Ente per la ricerca alimentare è oggetto di pignoramenti milionari e il rischio era quello di lasciare i dipendenti senza una retribuzione. La nuova norma approvata all’unanimità (presentata dal capogruppo pd Sebi Romeo e controfirmata da diversi consiglieri di centrodestra) prevede che il contributo stanziato nell'esercizio finanziario 2017 a favore della Fondazione "è da intendersi vincolato e destinato esclusivamente alle spese di funzionamento" e può essere erogato "previa presentazione dell'annuale piano delle attività dell'ente" e "con specifico privilegio per il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti della Fondazione stessa".

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Pur apprezzando le finalità della normativa, Wanda Ferro (Misto) si e' soffermata sulla necessità di un'inversione di tendenza «in merito ai ripetuti commissariamenti degli Enti di sottogoverno». Pur esprimendo la propria adesione al contenuto della legge, il capogruppo regionale di Forza Italia Alessandro Nicolà, ha sottolineato «la necessità di una riflessione della politica per quanto concerne la progettualità. Affrontiamo le questioni in maniera emergenziale - ha detto Nicolò - ma non vorremmo che le emergenze sociali diventassero una regola rispetto ad un impegno complessivo e ad una progettualità ad ampio spettro».

In chiusura l'aula ha approvato all’unanimità una mozione, illustrata dal capogruppo di Sinistra Italiana Giovanni Nucera, e condivisa anche dalla minoranza, con cui s'impegna il Presidente della Giunta regionale ad inserire nella prossima manovra di assestamento del Bilancio una norma che garantisca la parziale copertura finanziaria delle spettanze dei dipendenti dei Consorzi di bonifica.

In particolare la mozione impegna il presidente della giunta a inserire nel prossimo assestamento di bilancio una spesa di 26 milioni per il pagamento delle spettanze della manodopera impegnata nei piani attuativi di forestazione nel periodo 2001-2015. La spesa dovrebbe essere così ripartita: 3,5 milioni nel 2017; 7,5 nel 2018, 7,5 nel 2019; 7,5 nel 2020.

 

«Con questa mozione – ha detto il presidente Nicola Irto –, il Consiglio risolve lo stato di disagio di questi lavoratori. È un atto di straordinaria importanza». Favorevole anche Fausto Orsomarso (capogruppo Misto), che però puntualizza: «Serve un'idea nuova sui consorzi di bonifica, e questa giunta finora non se l’è data».

 

Riccardo Tripepi