“Ne ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi”, diceva uno straordinario Rutger Hauer nel monologo finale di Blade Runner.

Ma forse qualcosa di incredibile ce l’abbiamo anche noi calabresi da raccontare, soprattutto sotto elezioni. Come, ad esempio, l’indecifrabile identità politica di Giacomo Mancini, nipote dell’omonimo ex sindaco di Cosenza e ministro della Prima Repubblica. Nato socialista come il nonno, Mancini junior alle ultime elezioni regionali è stato candidato con Forza Italia risultando il primo dei non eletti dopo Fausto Orsomarso e, quindi, non entrando in Consiglio regionale per un soffio. Ora ci riprova alle Politiche del 4 marzo, ma questa volta si candida con il Pd. E sin qui niente di strano sotto il cielo italiano, un cambio di casacca ormai non si nega a nessuno.

 

C’è però un piccolo particolare: anche il suo ex collega di partito si candidata alle Politiche, spostandosi un po’ più a destra e presentandosi con Fratelli d’Italia. Se Mancini, dunque, non dovesse farcela a sbarcare in Parlamento, potrà sempre fare il tifo per Orsomarso, visto che in caso di elezione prenderebbe il suo scranno in Consiglio regionale, ma tornando sotto le insegne di Forza Italia. Insomma, ricapitolando, da destra a sinistra e poi, a Dio piacendo, di nuovo a destra, il tutto in una manciata di settimane.