La crisi di governo imperversa e i rappresentanti parlamentari calabresi ne sono parte integrante. Oggi a Prima della notizia, condotto da Pasquale Motta, sono intervenuti l’onorevole Nico Stumpo (Leu) e la senatrice Silvia Vono (Iv).

La querelle sui «posti»

«Italia viva ha aperto una crisi senza nessuna logica - afferma Stumpo- e ha rischiato di mandare l’Italia nelle secche. Smettiamola con questo teatrino, fino a due giorni fa c’erano due tavoli uno sul programma e l’altro sui posti. La rottura è avvenuta sui posti! Finiamola con queste falsità. C’era un tavolo di confronto su Zoom, a quel tavolo c’era Matteo Renzi, non c’era Zingaretti».

«Da parte di Italia Viva c’è stata una smentita ufficiale - ribatte la Vono -. Noi ci siamo seduti a un tavolo dove abbiamo discusso di programmi, perché sedere su una poltrona vuol di rappresentare gli italiani. Conte ha detto “certe decisioni vanno prese dalla politica, non c’è bisogno di tecnici”, bene, lui ha messo i sei commissari che toglievano i poteri al ministro e i 300 consulenti con poteri sostitutivi al parlamento. Di cosa stiamo parlando. con Draghi ci dovrebbe essere un governo per il Paese e non delle coalizioni».

Vono: «Conte ha avuto poco rispetto»

«La felicità è una situazione personale che ognuno esprime a secondo delle questioni che vengono attenzionate. Ci tengo a precisare che la crisi non l’ha aperta Renzi. C’era già una crisi di governo, si viveva una fase di stallo dove anche le risorse del Recovery Fund erano già piazzate su dei fogli scritti non si sa da chi, passate al Consiglio dei ministri senza aver preso visione. Non siamo stati gli unici a chiedere delle modifiche, anche Pd e M5s le hanno richieste. Quindi, vuol dire, che sarebbero andati contro agli italiani, solo dopo che noi abbiamo posto delle obiezioni, se ne sono accorti dopo anche i ministri Gualtieri e Speranza».

«Vorrei anche dire che, istituzionalmente, c’è stato poco rispetto perché alle dimissioni delle nostre due ministre e del sottosegretario Conte non ha risposto. Ha trattato il venir meno di una parte di maggioranza come un fatto personale, anzi recandosi al Quirinale prendendosi l’interim dell’agricoltura lasciato dalla ministra Bellanova. Conte si è dimesso, non perché si è reso conto di non avere maggioranza, ma per tutelare il buon Bonafede. Noi stiamo guardando a una coalizione di centro liberale».

Stumpo: «Si può ricomporre il quadro»

«Oggi Conte ha dimostrato una leadership oggettiva, in una fase in cui la politica è diventata così veloce e cannibale. Solitamente quando si cade si finisce anche nel rancore, non ricordo persone che nella seconda-terza repubblica sono andate via da palazzo Chigi in questo modo, lanciando un messaggio di serenità al paese».

«Penso che con le parole del presidente Conte si possa andare a costruire una coalizione che sia in grado di essere presente nel Paese, al fine di arrivare a un governo politico in cui le scelte saranno determinate dai gruppi parlamentari. Spero che da ciò si possa ricomporre questo quadro, metterlo a disposizione di un nuovo premier che deve essere il baricentro di questa maggioranza politica. Questa potrebbe essere una notizia importante, non soltanto per questa fase, ma anche per arrivare a una proposta politica seria e concreta per il Paese».