«Siamo usciti dalla riunione con più perplessità di quante non ne avessimo prima». Parla di una doppia beffa, comunicativa e politica, il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio.

All'indomani del  faccia a faccia che il presidente Occhiuto ha avuto con i primi cittadini calabresi sulla obbligatoria adesione alla società unica per rifiuti e acqua, il 28 dicembre scorso, nel nuovo anno l'inquilino di Palazzo San Nicola legge i segni di una difficoltà in più che questo territorio deve affrontare. «La legge - argomenta Ranuccio - non menziona affatto i casi come il nostro, ovvero di un comune che ha un proprio consorzio per la gestione autonomo dell'acquedotto e dei ruoli relativi all'idrico e alla depurazione».

Una lacuna che secondo il sindaco non è stata dissolta nell'assise di Catanzaro. «Anzi - prosegue – c’è stato detto che dobbiamo girare i ruoli a Sorical, che incasserà e poi dividerà ai Comuni. Ci sono diverse questioni però lasciate in sospeso: che fine farà il consorzio Vina, chi interverrà in caso di guasti, come eviteremo il crack finanziario visto che non avremo in bilancio gli oltre 2 milioni che incassiamo da ruoli ?». Quesiti che rimangono sul tappeto, al netto delle questioni generali che lamentano gli amministratori calabresi - che contro la legge regionale si sono rivolti al Tar - e che per Ranuccio si possono riassumere così : «Con la tariffa unica regionale aumenteranno' i costi che i cittadini devono sopportare, senza dimenticare che Sorical non ha comunque tagliato i debiti che i Comuni hanno accumulato nelle vecchie gestioni».

Comincia gravido di incognite quindi il nuovo anno, anche per i 13 dipendenti del consorzio intercomunale Vina - oltre a Palmi ne fanno parte anche Seminara e Melicuccà - che, riferisce Ranuccio, «non verranno assorbiti nel nuovo soggetto, almeno così pare, visto che fin qui hanno escluso che possa esserci un accorpamento di tutte le realtà locali autonome da parte di Sorical».