Lo aveva anticipato qualche giorno fa Giuseppe Graziano nell’intervista che ha rilasciato a LaC News 24. Oggi le sue parole circa la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero in un unico grande Comune da 110mila abitanti trovano conferma. Otto consiglieri di maggioranza della Regione Calabria hanno confermato con un documento ufficiale quanto il nostro network svelò lo scorso febbraio: l’esistenza di una bozza di proposta di legge regionale.

L’hanno siglata oggi i consiglieri regionali Pierluigi Caputo, Katya Gentile, Luciana De Francesco, Sabrina Mannarino, Pietro Santo Molinaro, Pasqualina Straface, Giuseppe Graziano e Gianluca Gallo, vale a dire tutto il centrodestra cosentino.

“L’istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero” prevede come noto lo scioglimento dei tre centri di governo il 1° febbraio 2025. In questo modo i sindaci, le giunte ed i consigli decadrebbero dalle loro funzioni e di conseguenza i loro componenti cesserebbero dalle rispettive cariche.

La prospettiva, di conseguenza, non piace affatto né a Franz Caruso che perderebbe un anno di legislazione, né all’ex consigliere regionale Orlandino Greco che il 14-15 maggio concorrerà per tornare sindaco di Castrolibero. Da quanto ha dichiarato è già pronto a fare le barricate in caso di elezione. Meno chiara è la posizione di Rende, dove c’è la spada di Damocle della relazione della Commissione d’accesso antimafia depositata in Prefettura.

L’Unical al centro del progetto

«Vogliamo avviare un confronto pubblico che ha come obiettivo quello di creare un polo urbanistico, economico, sociale e culturale, che sia in grado di sincronizzare i legami fisici e storici fra le tre comunità, erogando più efficacemente i servizi e unendo energie, mezzi e risorse» spiegano gli otto esponenti della maggioranza Occhiuto. «Il referendum – aggiungono – rappresenta un passo importante di un iter che porteremo avanti con il coinvolgimento delle amministrazioni interessate, delle associazioni di categoria e certamente della società civile».

A beneficiarne ulteriormente a loro avviso sarebbe l’Università della Calabria, sempre più in ascesa nel panorama nazionale. «Punto d’eccellenza che accompagnerà il processo di fusione è l’Unical – spiegano – uno degli Atenei più prestigiosi d’Europa. Ancora più in asse con le accelerate trasformazioni tecnologiche dopo l’istituzione di quattro nuovi corsi di laurea da parte del “Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi”, tra cui Infermieristica e Medicina e Chirurgia TD, con cliniche all’Ospedale dell’Annunziata. I tre Comuni presentano già intense contiguità territoriale, con famiglie che risiedono a Castrolibero, genitori che lavorano a Cosenza e figli iscritti in istituti scolastici e facoltà universitarie di Rende».

«La fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero potenzierebbe tutto»

I firmatari della proposta di legge regionale entrano quindi nel dettaglio. «A questo flusso quotidiano di interessi lavorativi e sociali, s’intende fornire, con un unico centro di governo, il valore aggiunto di un’organizzazione complessiva dei servizi, che ottimizzi la mobilità e valorizzi il patrimonio di natura, storia e cultura delle tre comunità in un’area urbana dalle grandi potenzialità di crescita. La fusione – dicono – potenzierebbe, inoltre, enormemente lo stesso schema di convenzione dell’Ambito territoriale dei trasporti, approvato di recente dai tre Enti locali, garantendo ai cittadini una migliore fruizione dei molteplici beni culturali, strutture sportive, accademiche e sanitarie». 

«La nostra iniziativa – concludono Caputo, Gentile, De Francesco, Mannarino, Molinaro, Straface, Graziano e Gallo – rappresenta uno stimolo affinché ci possa essere un positivo confronto in merito a questa possibilità legislativa e amministrativa. I prossimi mesi saranno importanti per raccogliere opinioni, valutazioni, proposte, e per conoscere l’opinione di cittadini e amministratori».