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Verrebbe da dire “scusate il ritardo” nell’apprendere dal consigliere regionale Orlandino Greco della prossima presentazione di una proposta di legge, cofirmata dal consigliere Franco Sergio, sulle modalità di aggregazione dei comuni.
«Un sindaco, in carica o a riposo, non può tollerare in alcun modo la violazione della volontà collettiva rivendicata dai propri concittadini – scrive Greco in una dichiarazione - La vicenda dei Casali del Manco con l’annessione del comune di Spezzano Piccolo, rischia di rappresentare un esempio di violazione della democrazia rappresentativa e del principio di autodeterminazione delle comunità. Una vicenda offuscata da una vera e propria confusione legislativa, che mi esorta non solo ad intervenire pubblicamente sul tema delle fusioni dei comuni ma altresì ad elaborare immediatamente un disegno di legge regionale che metta al sicuro la Regione dalla perpetrazione di errori generatori di incidenti simili».
Di grazia, perché non ci ha pensato prima? E dire che l’iter procedurale sfociato nella fusione dei cinque piccoli municipi presilani era cominciato non l’altro ieri ma nel novembre del 2015. Adesso che la vicenda è ormai giunta al capolinea l’ex primo cittadino di Castrolibero, e per la verità non solo lui tra coloro che siedono nell’assise di Palazzo Campanella, mettono sul tavolo tutte le loro perplessità sulla validità della norma in vigore.
«È importante capire come fare le fusioni, nel senso della determinazione dei presupposti e delle ragioni che la pretendono, e quali prove fornire alla pubblica opinione e poi alla Regione, che è tenuta a valutare la meritevolezza dell'iniziativa in relazione agli obiettivi da perseguire e ai risultati da raggiungere – spiega ancora Orlandino Greco - Bisogna, insomma, dimostrare alla moltitudine sociale destinataria dei servizi pubblici, cui sarà tenuto il nuovo ente, quanto guadagnano in termini di offerta istituzionale e più precisamente di esigibilità dei diritti di cittadinanza, rispetto all’esistente. Diritti, questi, ai quali ogni attivista politico e ogni rappresentante delle istituzioni deve rinviare tutte le proprie iniziative.
Gli atti di arroganza sono i peggiori nemici della civiltà democratica che, nella nostra Regione, è poco visibile a causa di una politica abituata a lavorare in modo pressoché autoreferenziale. La nostra proposta di legge sulle fusioni dei comuni – aggiunge l’esponente del gruppo “Oliverio Presidente” - contemplerà l’obbligo di studi di fattibilità curati e preventivi ad ogni fusione così come terrà nell’adeguata considerazione l’espressione della volontà popolare.
Non tenere conto di questi elementi sarebbe un gravissimo errore. Offrirebbe la triste occasione di continuare a sbagliare dell'interesse di pochi e di passare alla storia per chi, avendone le qualità e l'occasione politica, ha contribuito alle rovine della Calabria che potrebbe invece vivere il suo momento di rinascita e di sviluppo certo».
Salvatore Bruno