Forza Italia: Toti sbatte la porta, la Carfagna quasi fuori e Occhiuto rimane al palo

Il governatore della Liguria lascia Berlusconi: «La tragedia sta diventando farsa». Anche la vice presidente della Camera ad un passo dall’addio: «Non farò parte del comitato di liquidazione» del partito. Sempre più vicina l’ipotesi di un centrodestra senza l’ex cavaliere. Un tale scenario frantuma le velleità del primo cittadino di Cosenza di essere candidato di un centrodestra unito

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di Pa. Mo.
1 agosto 2019
18:39
Toti, Occhiuto e Carfagna
Toti, Occhiuto e Carfagna

“Signori, si scende”, l’addio di Toti a Forza Italia è netto. Oggi, Toti lo conferma ufficialmente, come riportano diverse agenzie di stampa. Alla fine il divorzio non si è rivelato propriamente pacifico. «Tutto quello che sta accadendo oggi, da tragedia sta diventando farsa – afferma Toti -. Diciamoci la verità, non si ha intenzione di cambiare alcunché. L'avventura cominciata il 19 giugno per cambiare qualcosa onestamente finisce qua, buona fortuna a tutti».  Con queste parole, dunque, Giovanni Toti, liquida la sua appartenenza al partito degli Azzurri e notifica il suo allontanamento dallo stesso Silvio Berlusconi. Un epilogo prevedibile, soprattutto dopo le prese di posizione dell’ex Cavaliere e dopo l’assemblea del Brancaccio, che di fatto, aveva battezzato il nuovo movimento del Governatore della Liguria.

 


L’addio d’altronde era nell’aria. È di poche ore fa una cena presso il ristorante il Brillo di Roma, che aveva tra i suoi commensali i maggiori esponenti politici che su scala nazionale seguiranno il presidente della Liguria nell’avventura di costruire la gamba moderata dell’alleanza di centrodestra intorno alla lega di Matteo Salvini. Al ristorante di via della Fontanella, tra via del Corso e via del Babbuino, c’erano personalità di peso del partito degli Azzurri, dalla Lombardia alla Puglia. Per la Calabria erano presenti Tonino Gentile e il senatore Piero Aiello.

 

Silvio Berlusconi e Forza Italia a questo punto sembrano sempre più isolati, e l’ipotesi di un’alleanza di governo che esclude proprio l’ex cavaliere di Arcore appare sempre più che realistica. E, d’altronde, Silvio Berlusconi, incurante dei dissensi e del disagio manifestato da più parti, aveva preferito tirare dritto per la sua strada, decidendo per la nomina di un Coordinamento di presidenza. E superando gli incarichi conferiti il 19 giugno, un coordinamento che, secondo le indicazioni dell’ex cavaliere, dovrebbe essere costituito dalla senatrice Annamaria Bernini, dalla vicepresidente della Camera dei deputati onorevole Mara Carfagna, dagli onorevoli Mariastella Gelmini, Sestino Giacomoni e dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.

 

Ma una nuova doccia fredda su Berlusconi arriva proprio da Mara Carfagna, la quale rilascia una dichiarazione durissima e si tira fuori dalle scelte compiute dal leader di Forza Italia: «Apprendo dalla stampa di un superamento delle decisioni assunte dal Presidente Berlusconi il 19 giugno innanzi ai gruppi parlamentari di Forza Italia e dell'insediamento di un coordinamento di presidenza – dichiara la vice presidente della Camera -, coordinamento del quale nessuno mi ha chiesto di far parte e di cui non intendo far parte. È una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi. Credo che questo sia il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del comitato di liquidazione».

 

L’evoluzione della vicenda politica di Forza Italia, dunque, è destinata a scomporre e rompere gli equilibri del centrodestra. Sullo sfondo certamente ci sono le elezioni politiche, ormai sempre più vicine. L’idea accarezzata dalla Meloni e dallo stesso Salvini, di varare un’alleanza senza gli azzurri potrebbe trovare un assist proprio nel neo movimento varato da Toti. L’ipotesi potrebbe anche trovare un terreno di sperimentazione che potrebbe essere il teatro delle prossime elezioni regionali, tra le quali quelle calabresi. Uno scenario del genere metterebbe definitivamente fuori gioco ogni velleità di Mario Occhiuto di essere il candidato unitario del centrodestra. Uno scenario che nei prossimi giorni potrebbe riservare ulteriori sorprese e rivelare la tentazione, proprio in Calabria, per altri eclatanti abbandoni.

 

Pa.Mo.

Giornalista
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