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Il centrodestra riparte da Cosenza. Il dato è emerso chiaro e lampante già dopo la clamorosa vittoria al primo turno di Mario Occhiuto che, in un sol colpo, si è sbarazzato del vecchio blocco di potere cosentino e ha umiliato il Pd di Oliverio, Magorno e Guccione.
Adesso la strategia è ancora più precisa. E, di fatto, è stata illustrata da Jole Santelli durante la riunione del coordinamento regionale che ha preceduto l’ufficializzazione dell’esecutivo cosentino. Alla Sacal di Lamezia Terme, la Santelli ha voluto incontrare i vertici azzurri per l’analisi del voto alle amministrative, la questione relativa al commissariamento del partito reggino e la campagna per il no al referendum costituzionale.
Ma, prima di ogni altra cosa, ha voluto comunicare ai suoi la decisione di scendere in campo a Cosenza come vice sindaco. Una scelta forte che conferma come la coordinatrice sul capoluogo bruzio abbia voluto metterci la faccia e che di fatto serve a blindare il Comune, rafforzando la posizione del sindaco appena rieletto. Mille incertezze, infatti, affollano gli scenari politici futuri e Jole Santelli che ne ha vissute tante, stavolta non vuole correre rischi. A ottobre si aspetta la sentenza della Corte Costituzionale che potrebbe provocare elezioni regionali anticipate ad esempio. E non è più un mistero che, attualmente, nel centrodestra si pensa proprio a Mario Occhiuto come possibile candidato governatore. Nell’eventualità non si vuole che a Cosenza si possano avere sbandamenti. Alla stessa maniera la Santelli è pronta a sostenere il sindaco nel caso dovessero complicarsi i futuri scenari per le indagini giudiziarie avviate sul finire della precedente avventura amministrativa e quando si era già in campagna elettorale.
E che la Santelli sia un vero e proprio vicario politico di Occhiuto lo dimostra anche la delega che le è stata conferita: relazioni istituzionali con l’Europa. Niente di concretamente rilevante, ma una presenza che la dice lunga su quale sia il senso dell’operazione politica a palazzo dei Bruzi e come Forza Italia stia diventando un partito a trazione cosentina.
E del resto tutte le scelte di Occhiuto sono andate in direzione di una vera e propria strategia di marketing mediatico. La dicono lunga in tal senso le scelte andate su Vittorio Sgarbi (con delega al Centro storico) e padre Fedele (con delega al contrasto della povertà). Due personaggi simbolo che rappresentano la strada imboccata con successo da Occhiuto fin dal momento in cui è stata consumata la “congiura di palazzo” che ha provocato la fine anticipata della precedente sindacatura. Occhiuto ha scelto di parlare all’orgoglio di Cosenza e ha saputo toccare le corde giuste. Ha preso le distanze da vecchi arnesi della politica e parlato di programmi e idee. Si è presentato come il “nuovo” rispetto ad un modo di fare politica che non piace più alla gente. E i risultati gli hanno dato ragione.
Ed allora spazio al “bello” e alla “cultura” con il provocatore Sgarbi e al riscatto sociale con padre Fedele. Ma anche scorrendo gli altri nomi si capisce che Occhiuto ha lasciato da parte le appartenenze politiche per dare un taglio preciso al sue esecutivo. Probabilmente anche lui, ben consigliato dal fratello Roberto, sa che questa amministrazione che prende il via potrebbe essere il suo trampolino.
Prima di scappare a Cosenza per l’ufficializzazione della giunta la Santelli ha poi indicato il futuro per Reggio, affidando a Caridi, Foti e Nicolò il compito di trovare la soluzione e nominare la segreteria che dovrà vigilare sull’istituenda Città metropolitana. Per quel che riguarda Rossano sono state accettate le analisi di Giuseppe Graziano che indicato nel compromesso con il Pd l’unica possibilità per arrivare alla vittoria. A Crotone, invece, si dovrà ripartire da zero e si guarda con attenzione alle decisioni che da qui a breve gli Sculco saranno chiamati a prendere.
Infine l’incitamento finale: massimo impegno sul territorio per far vincere il “no” al prossimo referendum costituzionale di ottobre e mandare a casa Renzi. Poi c’è solo il tempo per i saluti e per correre a Cosenza dove il sindaco Occhiuto aspettava per comunicare la sua squadra di governo ai cronisti.
Riccardo Tripepi