FI, Aiello: «Non sarò vicecoordinatore». Fallisce la rivoluzione dolce di Berlusconi

La riorganizzazione illustrata dal leader di Forza Italia alla Camera non convince i dissidenti. In Calabria è saltata la mediazione di Tajani. Tutto rinviato a settembre dunque e le correnti si guardano già in cagnesco

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di Riccardo Tripepi
28 luglio 2018
10:29
Piero Aiello
Piero Aiello

La rivoluzione “dolce” proposta da Silvio Berlusconi alla riunione con i parlamentari e gli amministratori, che ha avuto luogo alla Camera dei deputati qualche giorno fa, non convince i più.

Il discorso dell’anziano leader è sembrato uguale a quelli degli ultimi anni e senza nessuno slancio e nessuna idea per affrontare la fase attuale. Non solo. Berlusconi si è visto nuovamente sbattere la porta in faccia da Matteo Salvini che ha tutta l’intenzione di proseguire la sua avventura nel governo nazionale che sta facendo crescere il consenso per il suo movimento.


La proposta di riorganizzazione di Berlusconi è timida: prevede dei congressi territoriali non meglio specificati da celebrare senza che ci sia una struttura per supportarli e una mini rotazione di alcuni coordinatori regionali. «Cambiamenti che saranno comunque concordati» ha specificato l’ex premier, lasciando intendere che non ci sarà nessun bagno di sangue.

Chiaro che il messaggio passato dalla Camera è servito sì a rafforzare le truppe cammellate, quelle che –va considerato – hanno ridotto il partito ai minimi storici del consenso, ma deluso fortemente i “dissidenti” che avrebbero voluto un segnale di discontinuità.

 

In Calabria brinda la premiata ditta Santelli&Occhiuto, ma i giochi non sono ancora definiti. Lo dimostra il fallimento del primo tentativo di mediazione per provare a tenere insieme le varie anime del partito. Da Roma il vicepresidente Antonio Tajani ha fatto partire un messaggio verso Piero Aiello, uomo di Gentile e tra i possibili candidati alla carica di governatore per le prossime regionali. L’ambasciatore telefonico Marco Siclari ha offerto ad Aiello la carica di vice coordinatore regionale del partito.

L’ex senatore ha “garbatamente” rispedito l’offerta al mittente. Intanto nella Forza Italia calabrese esistono già troppi vice e poi una carica del genere servirebbe soltanto a fiaccare ulteriormente l’opposizione azzurra.

Ad Antonio Tajani non è rimasto altro che raccogliere l’indisponibilità e prendere ulteriore tempo. La pratica calabrese sarà affrontata a settembre.

 

Il gruppo di Gentile e Aiello, con le varie ramificazioni degli scontenti nelle varie province calabresi, è convinto alla fine di riuscire a ottenere molto di più al tavolo delle trattative. Aiello si presenterà con almeno due liste pronte in ogni collegio (quella del presidente e Calabria da vivere) e il progetto di un’alleanza ampia e civica per provare a fronteggiare l’avanzata populista.

Basterà a convincere i vertici? Tutto da vedere. Di sicuro l’estate sarà molto agitata in Forza Italia e nel centrodestra che sarà chiamato a trovare le giuste mediazioni anche con le forze come Lega e Fdi che si stanno rafforzando e vorranno dire la propria sia in vista delle elezioni regionali che delle comunali di Reggio. Appuntamenti elettorali che si svolgeranno nello stesso periodo.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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