Il j’accuse di Roberto Senise, già dirigente del partito azzurro, che commenta la convention lametina: «Non mi pare che Berlusconi abbia sciolto le riserve sulla candidatura del sindaco di Cosenza»
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«Quella di Mario Occhiuto è una fuga in avanti che mi sa molto di debolezza anche perché è stata un’uscita senza i partiti di coalizione». È la chiosa di Roberto Senise, anima storica di Forza Italia in Provincia di Cosenza ed oggi in contrasto con il partito per «tutte le discutibili scelte fatte dalla dirigenza regionale in questi anni», commentando la convention di stamani a Lamezia Terme dove è stata lanciata la candidatura del Sindaco di Cosenza a presidente della Regione Calabria». Per Roberto Senise si sarebbe trattato quasi di un’autoproclamazione. Ed i perché li ha snocciolati tutti. Come se fosse un fiume in piena «Non mi pare – dice l’ex sindaco di Cassano Jonio nonché già capogruppo di FI in Consiglio provinciale – che alla manifestazione di Roma lo scorso 30 marzo, Berlusconi abbia fatto cenno alle regionali calabresi mentre si è espresso sulla presidenza del Piemonte». E poi aggiunge: «Nella stessa telefonata fatta dal presidente di Forza Italia in diretta al congresso di Cosenza, Berlusconi non ha dato certezza che Occhiuto sarà il candidato presidente». Ma se non bastasse questo, «c’è di più. Lo stesso vicepresidente del partito Antonio Tajani e le altre forze politiche del centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia) hanno chiaramente detto che ogni decisione in merito alle regionali calabresi verrà rimandata a dopo le elezioni europee». È un fiume in piena Senise. «Aggiungo altro – dice - Fratelli d’Italia non avrebbe proposto Wanda Ferro alla presidenza qualora ci fosse stato già un candidato del centrodestra designato. La stessa Lega sta cercando un candidato autorevole.
La proposta disattesa delle primarie di centrodestra
«Addirittura c’era stata una proposta per procedere alle primarie del centrodestra e scegliere così, democraticamente il miglior nome da presentare e sostenere alla carica di presidente. E la manifestazione di oggi ha sconfessato anche questa proposta. In qualunque caso ogni decisione sui nomi, parafrasando Tajani, dovrà essere fatta dopo le europee». E c’è un perché anche per questo. Già, le europee. Quelle consultazioni a cui nessuno, soprattutto nel quartier generale di Forza Italia Calabria, sembrano interessare più di tanto. «Si distrae l’attenzione – ricorda l’ex dirigente forzista - da quella che è una tappa elettorale così importante, dove in gioco c’è addirittura il leader di Forza Italia che vorrebbe ritornare in campo con massimi suffragi, per concentrarsi sulle elezioni regionali. E, invece, sembra che ognuno tenti di salvaguardare il proprio posizionamento, piuttosto che quello del partito». Insomma, c’è un Occhiuto e una dirigenza regionale di Forza Italia che ha voluto mettere le mani avanti? «Certo e lo ha fatto alla luce di queste considerazioni che sono chiare e ampiamente condivise».
L’esodo dal partito con la reggenza Occhiuto-Santelli
È un’analisi amara quella di Roberto Senise che ricorda l’esodo di questi anni da Forza Italia. Un fuggi fuggi generale che ha colpito l’ambito calabrese. «Sette consiglieri regionali negli ultimi cinque anni hanno abbandonato Forza Italia. Ci siamo chiesti il perché? Si sono chiesti il perché? Vuol dire che un problema c’è». E l’esempio che porta Senise è quello di un’azienda dove il titolare, dopo aver nominato il suo direttore generale, chiede il conto dei risultati raggiunti. «I risultati in Calabria sono lampanti. Ci sono addirittura consiglieri regionali di centrosinistra che hanno deciso di approdare nel centrodestra e nel passaggio che hanno fatto non hanno scelto di approdare in un partito moderato come Forza Italia ma preferendo addirittura un’area più radicale come Fratelli d’Italia all’area azzurra. Vuol dire che c’è ed è reale un problema. La Lega cresce, Fratelli d’Italia cresce. E Forza Italia? La debacle».
La solitudine di Forza Italia in provincia di Cosenza
E poi un ultimo affondo sul sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e sul suo endorsement al collega di Cosenza alla presidenza della Regione. «Abramo stamattina ha detto che quella di Occhiuto è una coalizione prevalentemente di sindaci. Io inviterei il sindaco Abramo a venire nella provincia di Cosenza a venire a ricercare su 156 comuni quanti sindaci di Forza Italia abbiamo». La risposta è laconica: «Uno, il sindaco di Cosenza». Perché «in questi anni, in tutti i comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti abbiamo perso. Abbiamo perso a Cassano, abbiamo perso a Castrovillari, dove addirittura non è stata presentata nemmeno la lista, a Rende, a Montalto Uffugo». Per non parlare delle prossime elezioni amministrative «del comune più importante della provincia di Cosenza, a Corigliano-Rossano, dove ancora oggi, a poco più di un mese dalle elezioni, Forza Italia non riesce a fare nemmeno la lista. Addirittura a Rende, Forza Italia sostiene, senza una sua lista, un candidato dichiaratamente di centrosinistra. A Montalto non ci sono. Quindi, dove sono questi sindaci e amministratori? Questo è il vuoto totale di Forza Italia nella provincia di Cosenza». Continua il “vulcano” Senise: «Ma continuiamo a parlare di territori, lì dove Forza Italia è praticamente sparita e anche per scelte opinabili della dirigenza regionale del partito che guarda esclusivamente agli interessi di Cosenza città. Non è un caso, ad esempio, che in seno al consiglio regionale dell’ANCI abbiano deciso di nominare 8 consiglieri comunali in quota forza FI e tutti di Cosenza mortificando quei pochi consiglieri di altri comuni. Così come non è vero che stamattina a Lamezia c’erano tutte le anime regionali di Forza Italia, perché la dirigenza regionale ha provveduto ad escludere tutte le anime critiche che hanno contribuito fattivamente alla elezione in parlamento degli attuali deputati del partito. Ed infine, un risultato su tutti, alle ultime politiche nel collegio di Cosenza Forza Italia, partito di governo della Città, ha ottenuto un misero 15% mentre nel collegio di Castrovillari, così come in quello di Catanzaro e Reggio Calabria ha raggiunto percentuali di oltre il 22%».
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