Fondi Pon, la giunta Falcomatà assicura: «Nessun finanziamento a rischio»

Il sindaco e i suoi hanno rivendicato i risultati raggiunti che fanno di Reggio la quarta città in Italia per capacità di spesa, nonostante la "difficile" situazione ereditata. Il primo cittadino ha poi aggiunto il carico da novanta: «Le precedenti amministrazioni distraevano le anticipazioni dei finanziamenti»

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di Riccardo Tripepi
10 ottobre 2018
13:08

Il clima è ormai da campagna elettorale. Dopo il susseguirsi di accuse e il lancio di un vero e proprio allarme sociale da parte dell’opposizione di centrodestra al Comune, che paventava il rischio di perdere qualcosa come 40 milioni dei fondi del Pon Metro, arriva la risposta dell’Amministrazione comunale. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, l’assessore alle Politiche Comunitarie Giuseppe Marino, l’assessore alle Politiche Sociali Lucia Nucera e l’amministratore delegato di Hermes Giulio Tescione hanno scelto il cantiere del Waterfront per fare chiarezza e restituire al mittente le accuse. «Solo fumo negli occhi dei cittadini». Ha esordito l’assessore Marino per definire le dichiarazioni dell’opposizione di centrodestra sulla gestione del fondi europei.


«Va intanto precisato che appena ci siamo insediati ci siamo trovati a dover sbrogliare i problemi lasciati dalla vecchia amministrazione. Allora sì che su 16 milioni di progetti Pisu, ben 16 sono andati persi. Siamo stati noi ad aprire anche i cantieri della vecchia programmazione come quelli del Corso Garibaldi, di Piazza Italia, del parcheggio di Via Aspromonte e del lungomare di Gallico. Al 31 dicembre 2015 abbiamo certificato la spesa e raggiunto gli obiettivi». Poi, ha raccontato Marino, è stato necessario avviare la nuova programmazione. «Abbiamo dovuto impostare il nuovo lavoro come amministratori di un Comune sciolto per mafia e indebitato fino al collo. Abbiamo dovuto ricostruire la nostra credibilità per ottenere un finanziamento da 90 milioni per il Pon Metro. E non era scontato».



Poi il dato che più conta: «Su 51 progetti presentati, ben 44 sono stati finanziati, ma non è che gli altri sei siano stati esclusi». Dati diametralmente opposti a quelli forniti dal centrodestra.


Marino ha poi puntato l’indice contro quella che definisce la seconda bufala secondo la quale la città rischierebbe di perdere 50 milioni di fondi
. «Questo rischio non esiste – ha detto Marino – al 31 dicembre occorre certificare 13 milioni di spese e si potrebbe perdere solo la differenza tra quanto speso e 13 milioni. Al momento sono raggiunti 6 milioni e duecentomila euro. Ma il dato è i continuo aggiornamento. Solo con la determina per l’acquisto di 34 nuovi bus (che l’assessore sventola davanti ai cronisti) si aggiungerebbero altri 6 milioni».


Ci sarebbero poi i 2,5 milioni dell’Agenda digitale e i due milioni e i due milioni per la nuova illuminazione pubblica per le zone nord e sud della città. «Ciliegina sulla torta – dice ancora Marino – il cantiere del Waterfront con abbiamo salvato proprio con il Pon metro. Dalla stazione marittima attraverso una pista ciclabile e un percorso pedonale, realizzato sull’antico basolato lavico della città, si potrà raggiungere il lungomare. Dall’altra parte saranno installati i pannelli fotovoltaici che daranno ombra al parcheggio e forniranno molta energia elettrica anche per stazione di ricarica per le automobili». L’assessore Nucera ha rivendicato le 11 schede finanziate su 14, molte delle quali si rivolgono a persone disagiate e con disabilità, mentre Tescione ha rivendicato 5 su sei progetti arrivati alla fase esecutiva per la digitalizzazione dell’amministrazione.


Il sindaco Falcomatà ha concluso ribadendo la necessità di ristabilire la verità e non ingenerare confusione nei cittadini. «Abbiamo dalla nostra la forza dei numeri e stiamo riportando la città alla normalità. Al nostro insediamento la spazzatura copriva i palazzi fino ai primi piano, ora siamo al 57,5% della differenziata e non si vede più un cassonetto. Per il settore lavori pubblici abbiamo cantieri aperti per circa 250 milioni di euro, in appalto circa 10 milioni, mentre i lavori in fase avanzata e, quindi appaltabili, sono oltre i 60 milioni. Abbiamo salvaguardato i  livelli occupazioni in Atam, Hermes e Avr; stabilizzato 104 lavoratori comunali e reinserito nel bacino regionale degli Lsu altri 108 lavoratori. A fine anno, dopo 20 anni, faremo un concorso comunale. Tra pochi giorni nei rubinetti dei reggini scorrerà l’acqua del Menta. Non possimo dunque accettare critiche strumentali da chi non sa leggere i numeri. Siamo davanti a un fenomeno di analfabetismo funzionale di chi non sa leggere i numeri. Dicono che abbiamo speso il 30% delle risorse, ma non dicono che siamo la quarta città in Italia proprio con questo dato. Voglio ricordare infine – ha concluso il sindaco- che le anticipazioni di finanziamento per progetti specifici delle passate amministrazioni non le abbiamo più trovate. Evidentemente sono state distratte per altro. Su questo faremo le opportune verifiche».

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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