L'assessore regionale ha coordinato il tavolo di confronto con le parti sociali nell'ambito della due giorni sulla programmazione delle risorse comunitarie. «Servono altre forme di turismo e più internazionalizzazione»
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Realizzare un nuovo modello di sviluppo per la Calabria che punti sulle nuove forme di turismo, gli acceleratori locali e nuove visioni per l’internazionalizzazione. Sono stati questi i temi su cui si è concentrato il lavoro del tavolo di confronto con le parti sociali coordinato dall’assessore regionale al turismo e al lavoro Fausto Orsomarso nell’ambito della due giorni sulla programmazione dei fondi comunitari e nazionali per il settennio 2021-2027 organizzata dalla presidente Jole Santelli.
Un modello di sviluppo coerente
Nel corso del dibattito è stato evidenziato come negli ultimi vent’anni di programmazione comunitaria in Calabria è mancato un modello di sviluppo coerente, sistemico e intersettoriale che fosse attrattivo per persone, merci e capitali.
«È necessario – ha spiegato l’assessore Orsomarso – fare leva sulle vocazioni espresse dal territorio, ripensare le politiche di settore e le politiche territoriali in un’ottica sistemica e integrata. Innovazione, digitalizzazione, ambiente, qualità della vita e recupero delle risorse culturali e manifatturiere per sostenere l’occupazione e il settore turistico, costituiscono gli elementi su cui si gioca oggi la sfida della crescita e su cui la Calabria può costruire una sua via per lo sviluppo. Il modello di crescita che la Regione Calabria vuole perseguire è un modello slow and smart, in cui l’innovazione e la digitalizzazione devono diventare gli strumenti perché l’identità territoriale, la bellezza paesaggistica e architettonica, la mitezza del clima, l’autenticità e genuinità dei prodotti, l’accoglienza, diventino modelli replicabili e asset su cui fondare azioni concrete».
Una visione unitaria
In relazione all’attuazione delle politiche per il turismo l’assessore Orsomarso ha rimarcato la necessità di «affermare un visione unitaria del modello di sviluppo e di portare a sistema una industria turistica in grado di produrre valore economico ma anche e soprattutto valore sociale, in particolar modo per i giovani che sono portatori di competenze digitali, di conoscenze linguistiche e di una maggiore propensione alla mobilità. La digital transformation dovrà investire non solo il rinnovamento dei servizi e delle infrastrutture ma soprattutto la formazione, il modo di fare impresa e la governance».
«Il nuovo modello di sviluppo regionale basato su una nuova concezione di attrattività – ha proseguito Orsomarso – si baserà sulla trasformazione del servizio di trasporto, una delle leve abilitanti più importanti per lo sviluppo di un territorio. La carenza di infrastrutture e di strade di comunicazione adeguate, spesso non idonee a supportare le esigenze dei suoi abitanti, rende oggi la regione poco attraente per i turisti e per gli investitori. Migliorare l’accessibilità, anche ma non solo turistica, consentirebbe di accrescere l’attrattività regionale con effetti positivi sia sull’incremento dei flussi turistici, sia sulla redistribuzione geografica della domanda».
Il nuovo metodo
Il Tavolo numero 7, avviato con il saluto del presidente del consiglio regionale Domenico Tallini che ha ribadito la disponibilità dell’intero Consiglio al confronto ed alla collaborazione sulle attività di programmazione, ha registrato la partecipazione dei principali attori del sistema, dai rappresentanti del mondo economico ed imprenditoriale alle organizzazioni sindacali e di categoria, ai rappresentanti delle destinazioni turistiche.
«Abbiamo riscontrato apprezzamento per questo metodo di concertazione e di confronto continuo – ha infine affermato l'assessore Orsomarso – che avevamo già avviato durante il lockdown per affrontare con immediatezza e concretezza la situazione di emergenza, oggi vogliamo costruire una programmazione che non ripeta gli errori del passato: no alla dispersione delle risorse in mille interventi senza prospettiva, niente meccanismi farraginosi, puntiamo alla sburocratizzazione, alla rapidità, concentrandoci su pochi importanti obiettivi che siano concreti e capaci di essere moltiplicatori di sviluppo».