L’esponente di Fratelli d’Italia rigetta ricostruzioni che imputino al suo partito la volontà di monopolizzare la società in house della Regione
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«Parlare di accaparramenti di poltrone è sempre molto redditizio, dal punto di vista dei click si intende, ed è una risorsa facilmente spendibile nel dibattito politico. Meno la serietà e l’onestà intellettuale». L’assessore regionale Fausto Orsomarso, esponente di Fdi, reagisce all’attacco sferrato dal consigliere regionale della Lega Pietro Molinaro, che ha accusato Fratelli di Italia di fare incetta di cariche all’interno di Fincalabra.
«Accusare Fratelli d’Italia di aver fatto una corsa alle nomine in Regione – afferma Orsomarso con una nota - è una gigantesca bufala, che può essere confermata da una semplice ricognizione degli incarichi affidati, legittimamente, dalla giunta. Mi sarebbe piaciuto che, parlando dell’attuale gestione di Fincalabra, se ne mettesse in evidenza l’efficienza e la capacità di dare risposte rapide e trasparenti, in un periodo di impegno straordinario, nella gestione delle misure di sostegno al tessuto economico calabrese colpito dalla crisi per il covid. Uno straordinario cambio di passo che sarà altrettanto prezioso quando Fincalabra sarà chiamata ad accompagnare le misure per gli investimenti nella fase di ripartenza. Ma se è comprensibile che le buone notizie non facciano notizia, trovo strumentale contestare delle scelte che non solo sono pienamente legittime, ma vanno nella direzione del risparmio e dell’efficienza».
Poi, entrando nel merito di quanto viene contestato a Fdi, ha affermato: «Di fronte alla necessità di nominare il nuovo direttore generale di Fincalabra dopo la messa in quiescenza di Carmelo Salvino, si è deciso, come previsto dalle norme, di ricercare all’interno della società un dirigente con adeguati requisiti, nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità. Alla scadenza dei termini stabiliti nell’Avviso interno, il cda valuterà se ci sono figure professionali interne idonee per l’incarico e procederà alla nomina o deciderà di pubblicare anche l’Avviso aperto all’esterno. Appare evidente che utilizzare una risorsa interna, qualora sia idonea all’incarico da ricoprire, invece di una esterna, è per l’amministrazione pubblica un notevole risparmio dei costi. Non c’è quindi alcuna anomalia nel bando di Fincalabra, ed anzi ci sarebbero stati profili di illegittimità operando diversamente. Di certo chi riveste ruoli dirigenziali in Fincalabra non lo deve a Fratelli d’Italia. Chi contesta il bando – conclude Orsomarso - è forse interessato ad una nomina esterna, così come è avvenuto, nella piena legittimità, per la Sorical, la Calabria Film Commission, il Corap, i collegi dei revisori, e per tanti altri incarichi su cui certo non c’è stata la marcia di Fratelli d’Italia».