Neri, Pasqua, Scalzo, Sergio e Morrone “rimandati” a settembre. Annullata la convention odierna anche in considerazione della delicata situazione del governo. Intanto Meloni blinda l'asse con la Lega. E le indicazioni potrebbero valere anche per le elezioni regionali
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Tutto rinviato al mese di settembre o al prossimo autunno. Slittano le adesioni a Fratelli d’Italia, sia quelle calabresi che quelle relative alle altre Regioni italiane. Dovranno, dunque, aspettare ancora i consiglieri regionali Giuseppe Neri, Vincenzo Pasqua, Antonio Scalzo, Franco Sergio e Ennio Morrone.
Originariamente il giorno dell’ingresso ufficiale doveva essere oggi, 25 luglio, in occasione della manifestazione “E’ sempre più blu”, ma il delicato momento che sta attraversando il governo, e con esso la politica nazionale, hanno suggerito un rinvio della convention.
Così come reso noto da Ignazio La Russa, che ha così spiegato il rinvio per dare maggiore spazio all’Assemblea nazionale e alla Direzione.
Al centro della discussione dei massimi vertici nazionali di Fdi il futuro del partito e la politica delle alleanze. Le dichiarazioni di giornata di Giorgia Meloni, tuttavia, non fanno altro che blindare l’asse con la Lega di Matteo Salvini: «Nessuna mozione di sfiducia individuale contro il ministro dell’Interno» ha spiegato la Meloni, durante una pausa dei lavori dell’Assemblea nazionale, «Fdi voterebbe la sfiducia contro l’intero governo».
È chiaro, però, che tutti i nodi al momento passano attraverso la durata dell’accordo giallo-verde, compresi quelli relativi alla politica delle alleanze e alla scelta dei candidati anche in vista delle elezioni regionali e tra queste quelle che riguardano la Calabria.
Ed allora, considerando che è ancora tutto in stand-by e nella nostra Regione anche la data delle elezioni, il rinvio di ogni operazione a settembre potrebbe avere più di un significato. Compreso quello di inviare un messaggio a tutti i partiti: le scelte sul candidato e sulla coalizione si faranno a tempo debito. Con buona pace di Forza Italia che, invece, aveva puntato tutto sull’accelerazione e sulla sorpresa gettando Mario Occhiuto nella mischia con tanto, forse troppo, anticipo.
Del resto che Lega e Fdi stiano prendendo tempo appare chiaro non solo da quanto avviene sul tavolo regionale, ad oggi ancora mai avviato, ma anche osservando quanto avviene a Reggio Calabria dove il partito di Salvini e quello della Meloni hanno fin qui evitato ogni riunione interpartitica, formale o informale che fosse, finalizzata alla scelta del candidato sindaco. Ulteriore segnale che i giochi, al momento, sono tutt’alto che fatti.
Riccardo Tripepi