“L’unico atto ufficiale sull’Expo – spiega Mangialavori – è quello del 21 gennaio 2015, che sollecita l’adesione manifestazione d’interesse a proporre pacchetti turistici integrati. Successivamente il vice presidente della Giunta, onorevole Vincenzo Ciconte, ha rappresentato la Calabria alla cerimonia di inaugurazione dell’Esposizione universale. Infine è stata costituita una task force interdipartimentale che si dovrebbe occupare di tutti gli aspetti collegati alla partecipazione”.


“Allo stato però non sono state registrate iniziative politiche consone all’importante evento internazionale – aggiunge il consigliere del vibonese – anzi fino ad ora il momento propositivo è sembrato latitare. (..) L’Expo, per sua stessa natura, richiederebbe l’impiego di risorse manageriali, esperti, professionisti del marketing di caratura internazionale, profondi conoscitori della storia locale, capaci di supportare una partecipazione attiva, dinamica e propositiva della Calabria”.


“La sfida dell’Expo è quella di porsi domande cogenti sullo sviluppo del pianeta: tenuta dei sistemi di produzione alimentare, trasmissione al futuro dei mezzi tecnologici, salvaguardia della biodiversità – conclude Mangialavori – e la Calabria, sul punto, non può permettersi di eludere riscontri e risposte evidentemente devono essere non solo congeniali al tema dell’Esposizione universale, ma anche all’altezza della sfida lanciata dall’evento”.