«Un disastro di proporzioni bibliche. Un vero e proprio attacco al territorio». Così Leo Autealitano, presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte ha descritto a Matteo Salvini l’inferno di fuoco che per giorni ha tenuto sotto scacco l’Aspromonte e le comunità che ricadono entro i suoi confini.

Il numero uno della Lega, stravolgendo quella che era l’agenda del suo tour elettorale in Calabria, questo pomeriggio ha fatto tappa a Gambarie dove, alla sede del Parco ha incontrato il presidente Autelitano che, in compagnia di Tommaso Iaria, membro della Giunta esecutiva e sindaco di Condofuri, ha tentato di fare un bilancio dei danni degli incendi.

Bilancio in realtà non ancora quantificato dalla sala operativa, ma è certo che migliaia e migliaia di ettari di macchia mediterranea, foreste e boschi siano andate in fumo trasformando diverse aree del parco in un vero e proprio paesaggio lunare. Salve invece le faggete vetuste e la quercia millenaria.

Alla riunione, erano presenti anche il sindaco di Roccaforte del Greco, Mimmo Penna, il cui territorio è stato danneggiato per l’80% della sua estensione e il sindaco di Rogudi, Pierpaolo Zavettieri che è anche il coordinatore dell’assemblea dei sindaci dell’Area Grecanica. Con Salvini, invece, anche il coordinatore regionale del Carroccio, Giacomo Saccomanno, e la consigliera regionale Tilde Minasi che ha anticipato coma già domani la giunta si riunirà per prevedere le prime risorse da destinare alla aree più colpite.

Dal canto suo il presidente Autelitano ha fatto notare come il Parco, che ha l’estensione maggiore tra quelli italiani, disponga di un personale limitato (20 in organico, ma solo 14 coperti) e che le norme stringenti dettate dalla legge nazionale ne limiti fortemente l’operatività. L’accento è stato posto anche per gli scarsi dispositivi di prevenzione posti a difesa del Parco, ma anche sui limitati mezzi di cui si può disporre visto che l’Ente non può fare attività di forestazione, di sottobosco, di avviamento di progetti di contenimento di dissesto idrogeologico, e neanche procedere allo spegnimento degli incendi. Una situazione generale che riguarda tutti i Parchi e sulla quale si è chiesto di intervenire.  

Ma il presidente ha inteso anche sottolineare come la normativa antincendi non consenta di intervenire per la rinaturalizzazione dei boschi, se non dopo dieci anni. «Ci vuole intervento deciso del governo - ha ribadito Autelitano - la gente ha bisogno di sentire la presenza dello Stato, delle istituzioni».

Dal canto suo Salvini, che ha anticipato di aver telefonato al premier Draghi per sollecitare l’invio dei ristori nel più breve tempo possibile, si è impegnato a tenere caldi questi temi che il Parco metterà per iscritto in un documento che sarà pronto nei prossimi giorni.

«Ho lasciato al presidente del Parco il mio numero di telefono personale – è l’impegno di Salvini - e ho detto che ci sentiremo tra una settimana quando saranno quantificati i danni».