«Magnifico Rettore, innanzitutto voglio scusarmi per l’assenza di oggi, ma una forte tracheite mi costringe a tenere la voce a riposo. Ci tengo comunque a farle pervenire il mio messaggio di disponibilità alla collaborazione e al sostegno al sistema universitario calabrese.

 

È innegabile che gli atenei rivestano un ruolo prezioso nella promozione dello sviluppo culturale ed economico della Calabria. Sono interlocutori privilegiati, non solo nel campo della ricerca e delle innovazioni, ma anche nella Pubblica Amministrazione.

 

L’integrazione tra Università e Regione deve diventare un valore irrinunciabile per produrre innovazione e sviluppo e consentire di costruire legami sociali, favorendo l’incontro tra soggetti diversi su interessi comuni.

 

Ci vuole un approccio sistemico che dovrà richiedere un coordinamento degli interventi sia a livello verticale, sia a livello orizzontale. Contestualmente, questo processo di integrazione dovrà essere più visibile, comunicato meglio, e diventare più attrattivo.

 

Proviamo a pensare in prospettiva: oltre a un cambiamento percettivo sul tema del Sud nel suo complesso e un diverso approccio al modello di sviluppo occorre posizionare il Sistema Universitario Calabrese anche al centro del Mediterraneo. È un bene per l’Italia e per l’Europa.

 

Sosteniamo le eccellenze, le nostre menti: in particolare, la ricerca sui cambiamenti climatici e sulla salvaguardia ambientale, lo studio sulla difesa dai rischi naturali; abbiamo le facoltà di Fisica, di Ingegneria, di Scienze della Terra.

 

I settori che riguardano lo sviluppo culturale, economico e sociale e si trovano in altri dipartimenti ad esempio il Turismo e i Beni Culturali, che oggi hanno necessità di un approccio più “aziendale” oltre che conservativo, come spesso invece è stato. Penso alle Aree Archeologiche di Sibari, Rosarno, la Locride, ma anche ai borghi stessi e alle aree interne a come le Università possano intervenire in un ruolo determinante.

 

Per quanto riguarda i settori più strettamente tecnologici, l’innovazione, penso a Gioia Tauro sempre nell’idea della Calabria come centro del Mediterraneo, si può favorire anche l’internazionalizzazione verso i paesi del bacino del Mediterraneo.

 

La Calabria, poi, è caratterizzata dalla presenza principalmente di piccole e medie imprese: bisogna cercare contatti in questo senso, trovare uno sbocco stabile e strutturato nel rapporto con questo comparto. La Regione può farlo, con un’iniziativa stabile che possa favorire questa sinergia, sempre più urgente.

 

E poi la questione finanziamenti. Occorre intervenire, necessariamente; coprire lo sbilanciamento tra fondi destinati agli atenei del nord rispetto a quelli del Sud, perché avvantaggiati dagli ingenti finanziamenti esterni provenienti sia dagli Enti Locali sia dagli attori del tessuto produttivo che operano sul territorio. Dobbiamo riuscire a garantire il 40% del fondo ministeriale, bilancio in mano, e lavorare subito alla legge per l’università e il diritto allo studio.

 

Nel mio programma si parla di promozione di partnership (pubbliche-private) per la realizzazione di centri di ricerca all’avanguardia che vedono coinvolti grandi player internazionali della tecnologia in grado di supportare il trasferimento delle conoscenze al sistema imprenditoriale locale per creare terreno fertile di collaborazione tra pubblico e privato. Hub/Acceleratori, ovvero centri di ricerca che, oltre a trasformare idee innovative in start up e realtà d’impresa, andrebbero a ricoprire un ruolo chiave per lo sviluppo produttivo regionale.

 

I centri saranno localizzati in prossimità dei poli universitari di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e specializzati negli ambiti di eccellenza degli atenei: Informatica a Cosenza, Euromediterraneo a Reggio, biomedico e bioingegneria a Catanzaro con strutture di cooperazione e integrazione tra gli Hub, in modo da rendere possibile l’accesso a mercati internazionali.

 

Per il tema dei trasporti, sentito, una ricognizione aggiornata ed affidabile degli autobus. Il potenziamento dei trasporti su tutta la rete, inclusa quella ferrata; agevolazioni per tutti coloro che quotidianamente, per motivi di studio e di lavoro, raggiungono le università.

 

Per realizzare tutto questo, però, abbiamo bisogno di un confronto costante che sono certa non mancherà».

 

Jole Santelli