Il candidato del centrosinistra a Catanzaro ha lanciato il simbolo del suo progetto per «una nuova Calabria»
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Una serata molto intensa, quella di Pippo Callipo, che dalla sala gremita dell’hotel “Paradiso” di Catanzaro Lido, durante un incontro moderato dalla giornalista Rosita Mercatante, ha lanciato ieri il simbolo del suo progetto per una nuova Calabria: le sciarpe rosse.
«Questa regione – ha spiegato Callipo – è spesso dipinta con colori grigi, a tinte fosche, invece ci regala ogni giorno colori bellissimi e io, ammirando un tramonto, ho pensato proprio al rosso per racchiudere il senso della nostra battaglia di civiltà. Rosso come la rivoluzione che vogliamo fare per liberare i calabresi, per dire basta alla sudditanza ai notabili e ai padrini che hanno fatto il bello e il cattivo tempo negli ultimi decenni. Rosso come l’amore per la nostra terra, quello che vorrei riaccendere nei miei conterranei e che mi ha spinto a mettermi in gioco, a rischiare tutto, dopo una vita di lavoro, per mettere la mia esperienza e la mia determinazione a disposizione dei calabresi onesti che non vogliono più che i loro diritti vengano spacciati per favori».
Tra gli altri l’intervento del docente universitario Vittorio Daniele, che ha contribuito alla stesura del programma elettorale di Callipo e che ha proposto ai presenti, affiancato da alcuni dei candidati della circoscrizione Centro (Innocenza Giannuzzi, Francesco Pitaro, Fabio Guerriero, Danilo Ferrara), una analisi delle ragioni del ritardo economico del Sud e delle responsabilità delle classi dirigenti per il gap rispetto al Nord in termini di qualità dei servizi, di efficienza della pubblica amministrazione, di rispetto dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione. Daniele non ha mancato di indicare come determinate e «strutturate relazioni di potere» siano state «disfunzionali alla crescita, al funzionamento dei servizi, allo sviluppo civile e sociale della Calabria».
Coinvolgente, infine, il contributo di Francesca Prestia, che con la sua ballata “Tantu nui simu ‘e cchiù” ha dato «corpo e voce alla voglia di riscatto di quanti, attorno a Callipo, stanno giorno dopo giorno acquisendo la consapevolezza che sia possibile riprendere in mano le sorti della Calabria per sottrarla ai campioni delle clientele e ai nuovi colonizzatori e farla tornare ad essere una regione normale», ha spiegato un comunicato.