L'uscita del sindaco di Cosenza su una campagna elettorale senza simbolo di Forza Italia trova la ferma opposizione del senatore reggino: «Non faremo questo torto ai calabresi». Nel frattempo il leader del Movimento il coraggio di cambiare si fa strada e la sua presenza comincia a impensierire più di qualcuno
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Il centrodestra vede vicina la meta ed è ormai lanciato verso la campagna elettorale che rinnoverà il governo della Regione. Le divisioni interne e le ambizioni dei singoli, però, potrebbero giocare brutti scherzi. Uno dei papabili alla carica di governatore, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, ha provato a scompaginare le carte annunciando un nuovo ricorso al civismo, un po’ la moda del momento, immaginando una corsa verso le regionali con tante liste civiche ma senza il simbolo di Forza Italia. Un’assurdità secondo il senatore azzurro Marco Siclari. «Come si fa a fare questo torto a tutti gli elettori di Forza Italia, come si fa a rinnegare 25 anni di patrimonio politico. Credo – afferma Siclari - sia stato un momento di distrazione quello di Mario Occhiuto che è fortemente legato a Forza Italia. Del resto proprio ieri sono usciti i sondaggi che danno Forza Italia al 14% a livello nazionale, mentre in Calabria al 20% e i calabresi vogliono un governatore di centrodestra che possa essere di Forza Italia, considerando che abbiamo valide persone che già sono n campo e possono essere prese in considerazione. Tra questa anche Mario Occhiuto che è uno dei più bravi sindaci d’Italia».
Ma la platea dei papabili, cui fa riferimento lo stesso Siclari, si allarga sempre di più. E ai soliti nomi (Piero Aiello, Sergio Abramo e Giuseppe Mangialavori) si aggiunge adesso anche quello di Giuseppe Graziano che alla guida del movimento il Coraggio di Cambiare l’Italia sta proseguendo il radicamento del progetto sul territorio. Lo stesso Graziano ha ammesso di aver ricevuto molte pressioni in tal senso. «Noi stiamo continuano il nostro percorso politico iniziato ormai 3 anni fa e la base chiede un candidato che andrebbe a coincidere proprio con il presidente di Il Coraggio di cambiare l’Italia. Del resto il nostro è un movimento civico vero e non artefatto come quelli che si vogliono costruire ora. Si dice che l’abito non fa il monaco e mai come in questo caso è vero: se sotto l’abito del civismo troviamo i vecchi partito allora vuol dire che qualcuno vuol prendere in giro gli elettori».
Il messaggio di Graziano è diretto come al solito e non cela ambizioni elettorali anche per i prossimi appuntamenti amministrativi. «Saremo presenti in molti Comuni, tra cui Vibo e Rende, per dare spazio ai calabresi e ai loro interessi». Sulla collocazione politica del movimento, invece, nessuna coordinata precisa. «L’alternanza di destra e sinistra alla Regione non ha prodotto nessun risultato apprezzabile negli ultimi anni. Per questo noi siamo pronti a dialogare con tutti ma con il solo obiettivo di tutelare gli interessi dei calabresi».
Insomma, dalle parole di Graziano e da un rapido sguardo alle pagine social del movimento si intuisce che un altro soggetto è pronto a giocare le proprie carte al tavolo delle prossime regionali.
Riccardo Tripepi