L'ex primo cittadino di Riace intenzionato ad accettare la proposta. «Questa candidatura voglio costruirla insieme agli altri. Sogno una sinistra compatta contro i populisti»
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«Devo capire meglio, ma ci sto pensando». A una settimana dall’incontro a Riace con Luigi De Magistris, Mimmo Lucano sembra sempre più tentato ad accettare la proposta del candidato a governatore della Calabria per correre insieme alle prossime regionali. «Questa candidatura voglio costruirla insieme agli altri – spiega l’ex primo cittadino – il mio auspicio è avviare in Calabria quello che provai a fare da sindaco a Riace, un tentativo di ripartenza attraverso l’economia circolare per dare un futuro possibile alle nuove generazioni per scacciare via l’incubo di emigrare e andare via da qui. E magari ripescare dalle scartoffie della Regione la legge 18 del 2009, approvata dalla giunta Loiero all’unanimità sulla promozione dell’accoglienza e dell’inserimento dei rifugiati sul territorio coniugandola allo sviluppo socio-economico delle comunità locali».
«De Magistris governatore? È l’uomo giusto per questa terra – continua Lucano - e mi auguro che tutta la sinistra sia compatta a suo sostegno, per arginare i populisti. Avremo altre riunioni con altri compagni calabresi, e poi deciderò. Da una settimana mi sento dire “Se ci sei tu votiamo”, perché c’è un’intera parte della Calabria che non va a votare da anni. Il Partito Democratico? Ha avuto due ruoli nella mia storia. Da una parte quello di Oliverio, dall'altra, il più deludente, quello di Marco Minniti, che da ministro fece accordi con la Libia bruciando tutto quello che di buono si era fatto a Riace».
Infine un passaggio sulla fiction Rai interpretata da Beppe Fiorello e liberamente ispirata all’esperienza di Riace, messa in stand by da Viale Mazzini. «Perché non viene trasmessa? Non sono accusato né di omicidio né di mafia. La verità è che si ha paura del messaggio politico che quel film intende far passare - conclude l'ex primo cittadino riacese - il messaggio di una sinistra attenta al rispetto dei diritti umani».