Con una lettera aperta a Francesco Boccia, l’ex vice segretario regionale del Pd ex coordinatore del partito a Cosenza, Bruno Villella, chiede un cambio di passo e di atteggiamento nei confronti del Pd calabrese.

«Ho appreso dalla stampa che si vorrebbe procedere alla nomina di un coordinamento da affiancare al Commissario Regionale Graziano per la gestione dell'attività politica nella nostra Regione che sarà chiamata  in autunno a rieleggere il Consiglio Regionale – dice Villella - Premetto che il Pd calabrese è isolato e sbeffeggiato e che questo  è il tempo della responsabilità per rimuovere le cause che ci hanno costretto in questo degrado e che stanno alla base di tante sconfitte e fallimenti. Quello che serve è rilanciare la funzione politica del partito nella nostra Regione».

Secondo Villella «il rifacimento di un coordinamento nelle condizioni date produrrebbe un ulteriore danno perché sarebbe percepito come un altro atto di richiusura, utile agli stessi responsabili dei disastri che continuano a mantenere il partito in ostaggio, per continuare ad escluderne il corpo più vasto».

Una situazione che, almeno nell’interpretazione dell’ex segretario regionale, avrebbe portato al disastro elettorale del 2018 e poi del 2020.

«Le elezioni regionali di gennaio 2020 hanno segnato una sconfitta senza precedenti (oltre 30 punti di differenza tra la coalizione vincente di centro destra ed il centrosinistra guidato da Callipo, il PD ai minimi sorici). Dopo appena 3/4 mesi dalle elezioni – dice ancora Villella - Callipo si è dimesso dal Consiglio Regionale, sbattendo la porta in faccia al PD che lo aveva candidato alla presidenza della Regione presentandolo come l'uomo del rinnovamento e del cambiamento della Calabria. Neanche una parola di commento da parte del Pd, nessuna valutazione e spiegazione è stata data ai calabresi su quanto si è verificato».

Nessuna analisi sulle ragioni della sconfitta sarebbe stata avviata all’interno del partito secondo Villella. «Pensare di perseverare nella linea della "indifferenza" - prosegue Villella - verso realtà importanti che hanno avuto un ruolo politico di primo piano nella vita della Regione è un errore grave che non solo continuerà a produrre danni e macerie ma 'autorizza' fino a giustificare allontanamenti dannosi e divaricazioni più profonde sul piano politico ed elettorale».

Adesso, dunque, secondo il dirigente è arrivato il momento di cambiare.

 «Con l'elezione di Letta a segretario del nostro partito si è aperta una fase nuova che può e deve rilanciare il Pd politicamente ed elettoralmente come forza centrale di un alleanza larga riformista, civica e di sinistra. ho letto con attenzione i 21 punti proposti da Letta per rilanciare e indicare il modo di procedere del Pd nell'immediato. Nei 21 punti c'è anche il vademecum per come procedere alla costruzione di un "Nuovo Centrosinistra" e quindi alla costruzione delle alleanze politiche ed elettorali. La nostra ambizione è essere il perno di un nuovo centrosinistra, aperto al dialogo e al lavoro su coalizioni e alleanze.  Questo nuovo centrosinistra dovrà andare al confronto con il M5S. Dobbiamo essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei comportamenti. In Calabria  i Commissari, in questi mesi, hanno proceduto in maniera opposta a quella indicata da Letta. E' necessario a questo punto rimuovere gli ostacoli che hanno portato il Pd calabrese ad essere marginale nella vita politica della nostra regione e del centrosinistra. E' necessario riavviare, essendo ormai posticipate all'autunno le elezioni regionali ed amministrative, il tavolo delle trattative  secondo le indicazioni suggerite da Letta».