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«Risultato catastrofico» ma il governatore della Calabria, Mario Oliverio, non farà da capro espiatorio. Il presidente della giunta a margine di una conferenza stampa convocata alla cittadella regionale ha, infatti, respinto al mittente le accuse piovute l'indomani della debacle elettorale sulla presunta scarsa incisività della sua azione governativa. «Immiserimento della politica» ha commentato aggiungendo che ai soli calabresi dovrà rendere conto del suo operato.
Sconfitta generale
«Il risultato elettorale è una netta sconfitta» ha dichiarato Mario Oliverio. «Non è stato però solo un risultato calabrese. Purtroppo si è verificata una slavina dalle Alpi alla Sicilia almeno per quel che riguarda il Partito Democratico che si è espressa in due grandi blocchi: il centro-nord con la prevalenza della Lega e il centro-sud con il prevalere del Movimento Cinque Stelle. Io credo - ha aggiunto - sia necessario leggere le ragioni di questa vicenda: al Nord c'è stata una richiesta di sicurezza, paure che sono state accentuate non solo per il fenomeno dell'immigrazione; al centro-sud un malessere sociale che si è espresso in protesta ma anche sottoforma di una richiesta di cambiamento».
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Le responsabilità
«Io non mi esimo da responsabilità ma mi pare ardito utilizzare un dato di questa portata per sollevare una polemica interna" ha chiarito ancora il governatore. "Questa è la riproposizione dell'immiserimento della politica e anche della rappresentanza, di chi dovrebbe, invece, fare prevalere le valutazioni e le analisi oggettive. Anche questo deve fare riflettere.Si è assistito in questi anni ad un decadimento della vita pubblica che si è espresso in questi immiserimenti. Per quanto riguarda la posizione dei singoli, io sono stato eletto dai calabresi per governare, lo sto facendo non senza difficoltà perchè le condizioni della Calabria non erano e non sono semplici. Stiamo lavorando per invertire la tendenza privi anche di una funzione che è quella della sanità. Aggiungo poi di aver lavorato in solitudine perchè rispetto alla portata e alla gravità della situazione sarebbe stato necessario un soggetto attivo capace di animare e coinvolgere anche i territori. Noi abbiamo dovuto supplire alla mancanza di questa vita democratica. Bisogna anche qui aprire una discussione seria senza buttare la croce su nessuno».
Non ci sono appartenenze che tengono
«Io dovrò dare conto ai calabresi, non ci sono appartenenze che tengono anche perchè il mio certificato di origine sono le primarie, non vorrei che nessuno lo dimenticasse. Io - ha rimarcato ancora Oliverio - non sono stato nominato in un'assemblea di partito ma designato attraverso le primarie e anche contrastato, forse questo è stato un peccato originale. Quindi io non devo dare conto a nessuno se non ai calabresi». Il governatore ha poi risposto sull'ormai imminente rimpasto in giunta. «E' chiaro che la giunta dovrà essere rilanciata perchè ci sono caselle vuote. Colgo l'occasione per porgere i miei auguri di buon lavoro ad Antonio Viscomi, sono sicuro che farà bene. Adesso si apre una fase di riflettessione perchè bisognerà rilanciare la giunta sempre con la bussola della Calabria, dei calabresi e del bene comune e non di appartenze a questa o a quella bandierina».
Luana Costa