Ininterrottamente da 40 anni sulle scene politiche. E sempre con ruoli di primo piano. Mario Oliverio, nato San Giovanni in Fiore nel 1953, attuale governatore della Calabria alla fine del mandato, ha iniziato la sua carriera giovanissimo all’interno dei movimenti studenteschi.

A soli 27 anni, come consigliere regionale eletto tra le fila del Pci, nel 1980. Dopo 5 anni concede il bis, ma da primo degli eletti in Calabria, tanto da meritarsi la carica di assessore all’Agricoltura nella giunta presieduta da Francesco Principe, passata alla storia come la prima di centrosinistra per la nostra Regione.


- Guida alle elezioni regionali 2020 in Calabria: chi sono i candidati e quando si vota


Gli incarichi per Oliverio si susseguono senza soluzione di continuità. Nel 1990 diventa sindaco di San Giovanni in Fiore.

Ben 4 le legislature alla Camera, dal 1992 al 2006, sempre seguendo le sorti del principale partito della sinistra che da Pci diventava Pds, poi Ds e, infine, Pd.

 

Per dieci anni, due mandati consecutivi iniziati nel 2004 e finiti nel 2014 ha guidato la Provincia di Cosenza per poi arrivare il 23 novembre 2014 ad essere eletto presidente della Regione Calabria stravincendo sulla destra guidata da Wanda Ferro e ottenendo il 61,4% dei consensi. Oliverio, prima di vincere le elezioni regionali aveva battagliato dentro il Pd per ottenere le primarie che poi ha vinto contro l’allora candidato renziano Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo.

 

La legislatura iniziata nel 2014, però, è stata assai tormentata per il presidente Oliverio. Iniziata con lo scandalo di “Rimborsopoli” che lo costrinse al primo rimpasto di giunta e alla scelta di soli assessori tecnici, è proseguita con un fiorire di indagini giudiziarie.

 

Nel 2018 si comincia con abuso d’ufficio per poi arrivare nello stesso anno all’inchiesta “Lande Desolate” con l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore. L’inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro ha per oggetto la gestione di due appalti pubblici. La stessa Procura, guidata da Nicola Gratteri, ad ottobre 2019, ha chiesto il rinvio a giudizio, nell’ambito dell’inchiesta “Passepartout”, nei confronti di Oliverio, del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, dell’ex consigliere regionale Nicola Adamo e di altre 17 persone. Con accuse pesanti: associazione a delinquere frode nelle pubbliche forniture, turbative d’asta, corruzione e traffico di influenze illecite.

 

Gli altri candidati alle elezioni regionali 2020 in Calabria

- Pippo Callipo, cavaliere del lavoro col pallino per la politica
Francesco Aiello, il prof dei Cinquestelle
Carlo Tansi, l'anti-casta che sfida Oliverio
Giuseppe Nucera, l'ex presidente di Confindustria Reggio si candida 
Mario Occhiuto, il sindaco che sfida il suo stesso partito
Jole Santelli, candidata del centrodestra da vent'anni in Parlamento

 

I cattivi risultati ottenuti durante l’Amministrazione della Regione, i pessimi sondaggi in mano ai vertici del Pd e l’escalation dei guai giudiziari hanno spinto il segretario nazionale Nicola Zingaretti a escluderne la ricandidatura. A lui è stato preferito il noto imprenditore vibonese Pippo Callipo.

Mario Oliverio, però, non si dà per vinto e continua ad organizzare liste e coalizioni e c’è da scommettere che non rinuncerà ad un ruolo di primo piano nella prossima campagna elettorale per le regionali fissate al 26 gennaio 2020.