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"Onestamente credo che la cittá abbia già scelto il suo sindaco. È la sensazione che si avverte parlando tutti i giorni con i cittadini, soprattutto con i più giovani che nella sfiducia prima e nella telenovela successiva hanno avvertito una sorta di tradimento, un cattivo esempio per chi é impegnato in politica e anche per chi volesse avvicinarvisi."
Lo dichiara Vincenzo Trotta, dirigente cosentino del movimento giovanile di Forza Italia.
"Il progetto politico costruito intorno a Mario Occhiuto sta riuscendo a catalizzare un ampio consenso, slegato dalle logiche classiche basate esclusivamente sull'appartenenza partitica o ideologica cui sono ancorate le altre coalizioni.
A Cosenza la scelta non é tra il centrodestra o il centrosinistra, non è tra i partiti e l'antipolitica.
In cittá la scelta che i cittadini si apprestano a compiere è basata sull'apporto dato al territorio in termini di opere, in termini di servizi, in termini di sostenibilità e di accrescimento socio-culturale.
La scelta è quindi tra valutazioni empiriche sul modo di amministrare una città ed a parlare é pertanto ciò che Cosenza é diventata in questi anni, un centro che ci rende orgogliosi in tutta la Calabria.
Il mio non é un punto di vista acritico, i giovani non dovrebbero mai esserlo. Sicuramente per la cittá tanto è stato fatto, soprattutto per il centro ma tanto ancora v'è da fare e mi auguro pertanto che i cosentini valutino la capacità dimostrata dall'amministrazione in questi anni di riuscire a concretizzare il cambiamento immaginato permettendo a quest'ultimo di abbracciare altre aree.
Dall'altro lato è bastato seguire anche sommariamente le vicende che susseguendosi hanno portato alla formazione degli schieramenti legati al mondo del centrosinistra per comprendere che Cosenza ha la possibilità di bocciare in anticipo rispetto al voto referendario di Ottobre il modus operandi del renzismo post-rottamatorio ed ora restauratore.
Alla presentazione della candidatura a sindaco di Carlo Guccione sul palco era pieno di personalità politiche che hanno costruito sull'ondivaghezza e sulla coerenza dell'opportunità la loro immagine e le loro fortune.
Un quadretto che neanche Tomasi di Lampedusa sarebbe riuscito a comporre meglio, a cui con grosso rammarico del PD mancava l'NCD cosentino che ha deciso di sostenere Paolini per poter meglio operare in un eventuale ballottaggio, che purtroppo per loro non ci sará.
A Cosenza si ha la possibilità di mandare in soffitta una preview del Partito della Nazione, incompleto solo all'apparenza, e di permettere alla cittá di continuare il processo di crescita che regie nemmeno poi tanto occulte hanno tentato di bloccare con la sfiducia presso un notaio da parte di 17 consiglieri dimissionari.
Questo era il bello che doveva venire, noi continuiamo a preferire la forza delle idee e dei fatti."