Il leader nazionale di Noi con l'Italia, Maurizio Lupi, ha fatto tappa in Calabria, alla vigilia della delicata fase della presentazione delle liste. Un momento cruciale di ogni campagna elettorale per cui probabilmente ha inteso incontrare prima candidati e dirigenti del suo movimento, ma anche il competitor alla carica di presidente della Regione - in corsa per il centrodestra,  naturalmente - Roberto Occhiuto ad avviso dello stesso Lupi «un governatore da supportare e spingere alla vittoria, come faremo noi, per il bene dei calabresi». Senza contare che si è pure registratala la "fugace apparizione" dei maggiorenti locali di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, Francesco Cannizzaro e Mimmo Tallini.

Emblematico, però, quanto detto dal già ministro (ciellino) precedentemente all'avvio della conferenza stampa odierna sulle fibrillazioni del gruppo dirigente di Noi con l'Italia a causa del "nodo" candidature, affermando che «siamo in una fase simile al calciomercato in cui si fanno contrattazioni a qualsiasi livello». 
Molto concentrato sul lavoro da farsi anche l'ex sottosegretario Pino Galati, che da maggiorente calabrese della forza di Lupi ha dichiarato: «Non mi fido molto dei sondaggi secondo cui siamo in testa. In maniera anche netta, per giunta. Perché le elezioni si vincono sul campo con la fiducia di chi vota. Noi sappiamo di godere della stima dei cittadini, ma mai abbassare la guardia e impegnarsi al massimo. Al di là di tutto, infatti, c'è assoluta necessità di buona politica ed è quello che daremo alla gente, allestendo un progetto di governo della Calabria valido, efficace e pluralista».

Al termine della conferenza stampa Lupi, atteso alle 17.40 dalla videoconferenza con la commissione parlamentare Antimafia, ha parlato anche di codice di autoregolamentazione o cosiddetto etico, a proposito delle liste senza elementi "chiacchierati", puntualizzato come a suo avviso «sia sempre la politica a dover fare chiarezza e pulizia dentro se stessa». Lo stesso deputato che ha poi inoltre sostenuto: «La sfida della vostra regione è importante. Il Covid nella drammaticità del tremendo sviluppo avuto si può considerare una piaga democratica. Che ha messo in ginocchio tanto il Nord quanto il Sud del Paese e non solo ovviamente. Ci ha fatto oltretutto capire come non possiamo più permetterci un'Italia a due velocità. Certo, esistono ancora alcune realtà quali la rete infrastrutturale e sapete come in merito qualche competenza io ce l'abbia (è stato ministro con tale specifica delega, ndr) o la connessione internet che non sono uguali dappertutto. Anzi. In modo analogo dicasi per il lavoro con il reddito di cittadinanza, che ha tuttavia creato un'insopportabile forma di assistenzialismo e quindi di ulteriore giogo al potere».

«Una misura - ha proseguito - poco dignitosa attraverso cui sono stati bruciati 17 miliardi di euro. Una massa enorme di quattrini che, se fosse stata destinata a imprese e commercianti, avrebbe contribuito a risollevare il Paese. Ma sono sicuro che l'RdC, così com'è congegnato, non durerà a lungo. E il nostro Paese comunque si gioverà per fortuna del Pnrr. Altro problema, come ovvio, molto serio quello della Sanità, che spesso al Sud viene infiltrato da un sistema di corruzione. Abbiamo infine un'idea politica federativa e in questo senso continueremo a operare».