L’inizio del processo Rinascita-Scott si rivela molto interessante anche dal punto di vista politico e dà dimostrazione di quanto siano agitate le acque all’interno del Movimento Cinque Stelle alla vigilia delle elezioni regionali.

A dare uno scossone, come spesso gli capita, il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra. «Mi ritrovo in aula al momento solo fra gli esponenti politici presenti per l'inizio del processo Rinascita-Scott – ha detto Morra - un processo importantissimo che si celebra in un'aula bunker di uno stabile inutilizzato, come purtroppo tanti in Calabria, e riconvertito per avere un'aula di udienza funzionale. Non è solo un processo alla 'ndrangheta ma anche ai colletti bianchi. Come presidente della Commissione parlamentare antimafia era importante oggi essere qui. Oggi le mafie agiscono in silenzio, spesso in rapporti con la massoneria deviata che chi in passato ha provato a contrastare - vedi De Magistris proprio in Calabria - ha pagato a caro prezzo. La mafia intesse relazioni con il potere e per questo è sempre più forte».

Praticamente un assist alla candidatura del sindaco di Napoli da parte di chi, fino a qualche settimana fa, pensava di potere essere candidato in prima persona. Rimasto isolato dentro il partito calabrese Nicola Morra spariglia le carte proprio il giorno dopo ad un’animata riunione dei grillini che devono decidere il da farsi in vista delle elezioni e mentre a Roma impazza la crisi innescata da Matteo Renzi. Una delegazione dei calabresi incontrerà Luigi De Magistris ma una nuova esperienza civica spaventa molti dei big che temono anche per la tenuta a livello nazionale e non vorrebbero rompere l’alleanza con il Pd neanche a livello locale.

Per avere uno scenario più chiaro, però, si dovrà attendere l’esito della crisi in atto a Roma e l’ufficialità delle posizioni sia di Matteo Renzi e di Italia Viva che l’eventuale nuovo equilibrio politico dal quale dovrebbe venire fuori il Conte-ter o un nuovo esecutivo di unità nazionale.