Il consigliere d'opposizione sul ritorno dei commissari: «Non risponde ad una logica utile al bene della collettività»
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«Non comprendo questa sentenza che blocca ancora una volta la vita amministrativa di Lamezia Terme per qualche mese. In attesa di rivotare in quattro sezioni su 78, il cui esito non stravolgerebbe certo il risultato dello scorso novembre, perché sospendere un'intera amministrazione e fare tornare un commissario?». A parlare così tramite una nota stampa è il noto promoter musicale Ruggero Pegna, candidatosi nella tornata elettorale del 2019 a sindaco e ora consigliere, appena decaduto, di opposizione. Pegna commenta quanto accaduto dopo l’accoglimento al Tar dei ricorsi presentati dai due allora candidati alla fascia tricolore Silvio Zizza e Massimo Cristiano.
Entro 60 giorni sarà necessario rivotare solo in quelle quattro sezioni in cui sono state riconosciute anomali, ma nel frattempo dovranno prendere le redini dell’amministrazione i commissari straordinari perché sindaco, consiglio e giunta sono stati dichiarati decaduti.
«Trovo poco comprensibile che un consiglio comunale al lavoro, silenzioso ma serio, continuo e con grande spirito collaborativo su tanti obiettivi nonostante il lungo lockdown, venga fermato per la possibile sostituzione al massimo di uno o due consiglieri. Vista la situazione delicata della città, - afferma - vasta e importante, vero centro della Regione, ma paralizzata da anni, io stesso ho cercato di superare il concetto anacronistico e calcistico di opposizione per partito preso, convergendo su ogni obiettivo utile a Lamezia, al di là delle appartenenze e dei soliti schemi più da tifoseria ultras che da politica volta al bene comune».
«A mio parere – prosegue Pegna - in questo momento difficile, privare ancora una volta della sua amministrazione una città di 70mila abitanti e 162 mila metri quadrati di territorio (quattro volte quello di Cosenza e di un terzo maggiore di Catanzaro), non è stato del tutto sensato e non risponde ad una logica utile al bene della collettività, anche a giudicare dai numeri in questione. Insieme al mio gruppo di centrodestra continueremo a lavorare, confidando in un rapido ripristino della normale vita democratica che, con tutto il rispetto, non può essere affidata orami sistematicamente a commissari».
«Altrove, anche per fatti altrettanto seri, non si è visto l’utilizzo delle stesse misure. Detto ciò, i fatti di per sé sono indiscutibilmente gravissimi e mi auguro che, come accaduto oggi a Reggio Calabria, si individuino i responsabili di ogni azione fraudolenta e meschina, tesa ad alterare l’esito di una consultazione elettorale per fini personali o di gruppi paramafiosi, assicurandoli alla giustizia. Si diano al più presto risposte tangibili ai cittadini, oramai stanchi di assistere a continue sospensioni della normale attività amministrativa senza che, quantomeno, si abbiano i nomi dei responsabili. Lamezia – incalza il promoter - deve liberarsi di queste losche figure che, muovendosi torbidamente intorno ai partiti, inquinano in modo inaccettabile la vita politica e la stessa città, pregiudicandone lo sviluppo, la civile convivenza, il senso di legalità e anche l’immagine».
«I dirigenti dei partiti, da parte loro, devono vigilare in modo attento e senza alcuna omertà, perché accadimenti di questo tipo, che umiliano un intero territorio, non sono più tollerabili. Il confronto civile e costruttivo di questi mesi all’interno del consiglio comunale, senza sterili e litigiose contrapposizioni, ma in un clima costruttivo e propositivo – conclude - deve essere di buon auspicio e motivo di ottimismo per il futuro di questa città».