Sarà anche un ritorno al passato quello di Sandro Principe, ma è un passato, dice l’ex sindaco di Rende, oggi nuovamente in corsa per tornare a guidare il municipio del Campagnano, rivendicato con orgoglio anche dai suoi competitor che non perdono occasione, nei loro proclami, per invocare il ripristino di quelle condizioni di benessere e qualità della vita certificate da innumerevoli statistiche nei due decenni a cavallo dell’arrivo del nuovo millennio.

Un comizio da Prima Repubblica

Nel presentare le liste della sua coalizione, Principe si lascia prendere la mano, cimentandosi in un lungo ed appassionato comizio da Prima Repubblica, parlando a braccio per un’ora e mezza, con una lucidità invidiabile e toccando diversi punti di stretta attualità. Sulla metrotramvia ricorda che già negli anni ottanta l’aveva concertata con l’allora Ministro dei Trasporti e compagno di partito Claudio Signorile, senza riuscire a trovare l’accordo con la vicina amministrazione di Cosenza mentre sul nuovo ospedale non ha dubbi: il luogo giusto è l’Università della Calabria.

Il fidanzamento tra le città dell'area urbana

Del resto, ribadisce, sarebbe una scelta che rafforzerebbe la tanto evocata area urbana alla quale Principe si dice favorevole, a patto che vi si arrivi dopo un periodo di fidanzamento, perché i matrimoni improvvisi non sono duraturi. Parla senza asprezza e senza mai citarne il nome, del clamoroso strappo con Raffaele De Rango, consumato all’indomani del ritiro della candidatura del figlio Alessandro, criticandone la profonda irriconoscenza. Nessuna parola invece sulla spaccatura con il Psi, segno del dispiacere provocato dalla scelta del Partito Socialista di imboccare una strada differente. Ecco l’intervista.