La partita è ancora aperta nonostante la giovane cardiologa sia in pole position non manca chi è pronto a metterle i bastoni tra le ruote. Sullo sfondo ci sono sempre le elezioni amministrative del 2022
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I congressi, che dovrebbero servire a riorganizzare un partito, come ogni occasione di competizione (seppur interna) spesso invece (ove non siano “plebiscitari”) finiscono con il determinare grosse fratture. Talvolta nemmeno tanto facilmente ricomponibili. Un grave rischio che - alla vigilia di una palpitante e imminente stagione congressuale - sta ad esempio correndo il Pd calabro alle cui porte, in particolare dopo il ventilato recupero di appeal, in tanti hanno ricominciato a bussare in modo insistente, (ri)scoprendosi tutto d’un botto “sinceri Democratici” dopo anni di… vacanza. Magari in altri lidi. Ma tant’è. È la politica moderna, in cui alle ideologie incrollabili hanno fatto largo le convenienze infallibili.
Comunque sia, fra veleni e indiscrezioni si dice che in casa Dem: se a livello regionale potrebbe profilarsi lo scontro - o almeno la contesa, salvo non si decida tutto a tavolino - fra Nicola Irto (dato per grandissimo favorito) e Seby Romeo (prima in pole, ma ora scivolato in seconda posizione con poche chance di sorpasso in volata), in ambito provinciale - soprattutto in certe realtà - la situazione sarebbe ancor più intricata. Come a Catanzaro. Città in cui, peraltro, i Democrat sono ingolositi dalla possibile scalata al vertice di Palazzo De Nobili.
Una partita importante, questa, che nell’ultimo quarto di secolo hanno nella stragrande maggioranza delle volte giocato con il desolante ruolo di sparring partner di fronte a un centrodestra granitico. Detto ciò, però, la distrazione rispetto all’assegnazione delle cariche di partito è soltanto apparente. Ed è così che nel territorio catanzarese molti (e fondati) indizi portano a Giusy Iemna quale futura segretaria. Un’ampia convergenza sulla stimata cardiologa sarebbe infatti una possibile opzione vincente per una serie di motivi: l’essere donna, forse su tutti, ma persino ancor di più l’essere una giovane e affermata professionista, per giunta già rodata alla presidenza del medesimo organismo del partito. Senza dimenticare l’ottima performance avuta alle recenti Regionali in cui, in ticket (termine in voga) con Ernesto Alecci (uomo forte del Pd locale e non solo), ha sfiorato il seggio a Palazzo Campanella.
Su di lei ci sarebbe inoltre il gradimento del commissario Stefano Graziano che si appresta a lasciare il partito in Calabria senza troppi rimpianti. In particolare di taluni esponenti Dem, anche di spicco, che forse brinderanno nel vederlo andar via. Attenzione, però, perché la Iemma non arriverà alla segreteria (se così in effetti sarà) della provincia sopra il red carpet.
Anzi, si vocifera come abbia parecchi oppositori che il tappeto rosso vorrebbero sfilarglielo da sotto i piedi per srotolarlo invece davanti ad altri pretendenti. Il riferimento è al coordinatore cittadino Salvatore Passafaro, in primis. Ma pure ad Aquila Villella. Sembra tuttavia che questi ultimi non siano spasmodicamente interessati a tale poltrona, al pari di un altro protagonista. Chi? Quel Fabio Guerriero, tra l’altro insieme a Iemna e Villella, (ri)candidatosi per l’ennesima volta lo scorso inizio ottobre alla Regione senza però molta fortuna malgrado un lusinghiero risultato - da primato in quanto a voti presi - registrato sui Tre Colli.
Guerriero, però, è proprio uno di quelli fra i Dem che sta più guardando alle Comunali della prossima primavera e all’eventuale sfida preliminare delle primarie per il sindaco di Catanzaro in cui vorrà dire la sua, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe e sbarrando la strada a chi lo ha tradito sul piano politico.