«In questi giorni si è ripreso a parlare di doppia preferenza di genere, e questo è bene. Con una proposta di legge sulla doppia preferenza  di  genere di produzione consiliare (corredata da relativi emendamenti) da una parte e di diverse proposte di legge di provenienza dei comuni (ex art.39 statuto regionale) dall'altra, rispettose della legge 20/2016». È quanto riferisce Tonia Stumpo consigliera regionale di parità aggiungendo: «Si è  parlato di una convocazione ufficiosa  del consiglio regionale, che discuterà  della doppia preferenza di genere, mancando tuttavia un atto di convocazione ufficiale (quello del 12 marzo), e questo non è bene. Apprendo mentre scrivo che è stato convocato ufficialmente il Consiglio Regionale l'11 marzo con ad ordine del giorno al punto 2 la discussione della legge sulla doppia preferenza di genere, e questo è bene».

A giudizio dell’esponente politico «Si sta anche provando a parlare di doppia preferenza di genere provando ad inquinare la discussione, proponendo provocatoriamente una soglia di presenza di genere 50/50 ma priva di doppia preferenza, solo per creare una inutile confusione, visto la chiarezza della norma 20/2016 (che prevede nella formazione della legge regionale sulla doppia preferenza di genere il rispetto di due elementi:(1) la quota x di presenza di genere nelle liste, (2) la presenza di una doppia preferenza di genere, da utilizzarsi facoltativamente, al momento del voto), fuori da questi parametri nessuna discussione può essere ammessa, nel rispetto della legge».

«L'appello che sorge spontaneo, da indirizzare al presidente Irto che giorno 11 marzo nel consiglio convocato con all'ordine del giorno la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere voglia restare garante della legge 20/2016 nel far rispettare la discussione ai precetti fissati nella normativa di riferimento, respingendo ogni altra fantasia incostituzionale. Insomma, cari consiglieri regionali, giorno 11 in consiglio noi ci saremo, e da parte vostra eviterei giochi di  fantasia o prestigio, che hanno come scopo di riportare la legge sulla doppia preferenza di genere nuovamente fuori dall'aula».

«La legge da adottare in aula, sulla doppia preferenza di genere, deve rispettare i parametri fissati dalla legge 20/2016, quelli del 40/60 (o anche 50/50) ma con doppia preferenza di genere. Pertanto, cari consiglieri verrebbe da chiedervi di liberatevi dal terrore della adozione della norma sulla doppia preferenza di genere, che tutti già conosciamo e usiamo per le competizioni dei comuni sopra i 5.000 abitanti, ed approvare giorno 11 finalmente senza ulteriori indugi questa norma di civiltà, per non continuare questa pantomima, che sta rendendo la Calabria ridicola agli occhi del resto d'Italia. È la democrazia bellezza».