Secondo l’esponente del Partito democratico il consigliere regionale avrebbe anche «litigato in chat con il Presidente del consiglio Nicola Irto che quella legge l’ha ri-calendarizzata dopo il rinvio»
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«Il caro Mimmo Bevacqua da mesi è alle prese con una battaglia anche nazionale al regionalismo differenziato, ma ha avuto anche il tempo di essere protagonista di uno dei tanti tentativi di boicottaggio alla legge sulla doppia preferenza di genere, arrivando addirittura, pare, a litigare in chat con il Presidente del consiglio Nicola Irto che quella legge l’ha ri-calendarizzata dopo il rinvio dell’aula, che evidentemente si sperava fosse sine-die dello scorso settembre». Così la dirigente del Partito democratico Alessia Bausone.
«Questa – prosegue - è la manifestazione che il consigliere decanti nei salotti una sorta di finto progressismo che collide con la sua concreta sub-azione politica e mi rende più che allibita. Non vorrei stare a ricordare la cogenza della legge nazionale, né lo Statuto del PD nelle sue norme sulla parità di genere, né ancora l’ordine del giorno di Towanda Dem dello scorso 19 maggio sulla doppia preferenza, né i vari endorsement di Mara Carfagna, Laura Boldrini, Pierluigi Bersani, Francesco Boccia, Monica Cirinnà che hanno a cuore la democrazia anche all’interno dei confini calabresi che non fa Stato a sé (quella sarebbe una iper autonomia differenziata, che Bevacqua contrasterebbe), ma rientra in un corpus ordinamentale dove la promozione della donna anche all’interno delle cariche elettive regionali è una necessità, un baluardo, un obbligo».
La Bausone ricorda che «tra l’altro nella corrente nazionale del PD in cui pare sia collocato il caro Bevacqua sono presenti Francesca Puglisi, la nostra leader di Towanda Dem e Marina Sereni, Michela Di Biase e tante amiche che con noi in questo percorso culturale, politico e giuridico ci sono state sempre accanto. Sconfessando noi, sconfessa anche loro, sconfessa la sua area, il suo Partito e dei valori di democrazia paritaria che in questa giornata ci farebbe felici sapere fossero veicolati anche dagli uomini».
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