La Giunta regionale della Calabria, su proposta della vice presidente con delega all’istruzione, Giusi Princi, ha approvato nell'ultima riunione le “Linee guida per la diagnosi e la gestione dei disturbi specifici dell’apprendimento”, fornendo alle istituzioni scolastiche indicazioni per supportare al meglio e per individuare quegli studenti con difficoltà di lettura, scrittura e calcolo, riferibili ad un sospetto disturbo specifico di apprendimento (dsa).

Ad annunciarlo è la stessa Giusi Princi, attraverso una nota indirizzata a tutte le Istituzioni scolastiche e al mondo accademico regionale ai quali ha condiviso l’importante documento, per la stesura del quale, si legge, è stato costituito apposito gruppo di lavoro che ha coinvolto i dipartimenti regionali Istruzione, Formazione e Pari opportunità e Tutela della Salute e Servizi Socio-Sanitari, l’Ufficio scolastico regionale, le Università calabresi, l’Ordine degli psicologi e le Associazioni di categoria.

«Le Linee guida - afferma la vice presidente - hanno l’obiettivo di uniformare le procedure diagnostiche e di presa in carico degli allievi con disturbi specifici dell’apprendimento nell’ambito della Regione Calabria, indicando ruoli e compiti di tutti i soggetti coinvolti nella filiera di supporto agli studenti (scuola, famiglia, servizi sanitari, enti, associazioni, università) fornendo, ai docenti, utili strumenti didattici di osservazione per l’identificazione precoce dei disturbi negli studenti. Per gli studenti che presentano caratteristiche più probabilmente compatibili con i dsa, le istituzioni scolastiche dovranno avviare attività di potenziamento didattico per almeno 6 mesi e quindi, laddove le difficoltà apprenditive persistano, occorrerà coinvolgere le famiglie per attivare l’iter di accertamento diagnostico anche attraverso le equipe multidisciplinari riconosciute alle istituzioni scolastiche nell’ambito del progetto sperimentale che sarà attivato dalla Regione Calabria da settembre. All’interno delle linee guida è chiarito, inoltre, afferma la vice presidente, che ogni istituto dovrà individuare un referente dsa dotato di formazione specifica e competenze organizzative, gestionali, relazionali».

«Il forte riconoscimento e la formalizzazione della figura del referente dsa in tutte le istituzioni scolastiche – specifica Princi - si intende finalizzato ad aggirare e superare alcuni punti di debolezza che, si legge nella nota, attualmente caratterizzano la situazione della Calabria in materia di disturbo specifico dell’apprendimento, come la bassa percentuale di casi diagnosticati rispetto alla prevalenza epidemiologica stimata e l’attuale mancanza di raccordo tra le figure presenti nel territorio, promuovendo il lavoro di rete e la condivisione di buone prassi. Le Linee guida regionali, sono estese anche al sistema universitario, molti studenti con dsa arrivano alle ultime classi della scuola secondaria di II grado e alle soglie dell’Università senza avere ancora ricevuto una diagnosi - si legge nella nota -. Nell’ottica di garantire a tutti la possibilità di proseguire con successo gli studi universitari, anche le Università, sono tenute ad adottare adeguate misure tecnologiche, metodologiche e valutative atte a favorire, anche per gli studenti con difficoltà di lettura, scrittura e calcolo dsa, il raggiungimento degli obiettivi formativi prefissati per ogni singolo corso di studio. In particolare - evidenzia infine la vice presidente Princi -, gli Atenei debbono prevedere servizi specifici per i disturbi specifici dell’approfondimento, di nuova attivazione o nell’ambito di quelli già preesistenti di tutorato e/o disabilità, che pongano in essere tutte le azioni necessarie a garantire l’accoglienza, il tutorato, la mediazione con l’organizzazione didattica e il monitoraggio dell’efficacia delle prassi adottate».