Il capogruppo pentastellato in Consiglio regionale chiede interventi immediati per le scuole che raggruppano dieci paesi di origine albanese con l'ente provinciale che « può individuare le aree in cui mantenere le dirigenze proponendo appositi piani»
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«Il Governo Meloni continua ad operare favorendo il Nord con normative che danneggiano i cittadini del meridione. Il piano previsto dall’ultima Legge di bilancio prevede, infatti, una serie di tagli e accorpamenti degli Istituti scolastici, stravolgendo le indicazioni del Pnrr, che, secondo i dati dei sindacati, farà sparire nei prossimi anni oltre 700 scuole, soprattutto al Sud. In Calabria, tra le regioni più penalizzate dalle nuove norme ministeriali, la razionalizzazione e programmazione della rete scolastica potrebbe portare alla chiusura di ben 79 Istituti, 29 in provincia di Cosenza». È quanto scrive in una nota in consigliere regionale Davide Tavernise.
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«Le linee guida regionali possono, però, opportunamente consentire di limitare i danni fatti dal governo di centrodestra nei confronti delle aree interne e disagiate e delle minoranze linguistiche della Calabria. E così, dopo le interlocuzioni con l’assessore Princi che mi ha rassicurato su questo, ho scritto al presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, per invitarla a salvaguardare - continua la nota di Tavernise - le attuali Istituzioni scolastiche che raggruppano 10 paesi Arbëreshë del nostro territorio. Proprio gli enti provinciali e comunali, infatti, saranno chiamati ad approvare i piani di dimensionamento, applicando le nuove linee guida regionali. I nuovi parametri non stabiliscono più un tetto minimo o massimo di studenti e così, a patto di garantire il numero delle autonomie calcolato sulla base della popolazione scolastica, la Provincia può individuare le aree in cui mantenere le dirigenze proponendo appositi piani».
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«Sciaguratamente l’idea del centrodestra al Governo è che anziché investire sulla scuola si debba tagliare, con una logica puramente ragionieristica, e questi tagli, a cui il presidente Occhiuto purtroppo non si è mai opposto, causeranno la perdita di posti di lavoro, prevedibilissime difficoltà di gestione dell’offerta formativa e soprattutto mancanza di dirigenti in contesti sociali fragili. A pagarne le conseguenze saranno gli studenti e le famiglie, il personale scolastico e intere comunità, come quella interne della nostra provincia. Per tutto questo mi sono appellato alla presidente Succurro, affinché cerchi di limitare i danni causati dal Governo Meloni, tutelando le minoranze linguistiche storiche calabresi, ma anche per combattere la dispersione scolastica - conclude la nota del consigliere regionale - contrastando una possibile diminuzione della qualità del servizio scolastico, soprattutto nelle situazioni di maggiore disagio sociale e lavorativo».